E' morto Lando Buzzanca, cordoglio in Toscana. Disse: "Il vero uomo è umile"

L'attore era malato da tempo. Tanti spettacoli nei teatri di tutta la regione. Ricevette il Premio Apoxiomeno a Calenzano. Riproponiamo l'intervista che rilasciò a La Nazione

L'attore Lando Buzzanca in una foto di alcuni anni fa (Ansa)

L'attore Lando Buzzanca in una foto di alcuni anni fa (Ansa)

Firenze, 18 dicembre 2022 - E' morto Lando Buzzanca. L'attore, malato da tempo, aveva 87 anni. Un grande interprete in teatro e cinema, amatissimo dal pubblico. Gerlando era il suo nome di battesimo per esteso. Era siciliano, nacque a Palermo. Anche la Toscana lo ricorda. Tante le commedie, gli spettacoli portati in scena in Toscana. Nel 2012 ricevette a Calenzano il Premio Apoxiomeno. In quella occasione rilasciò un'intervista proprio a La Nazione

L'intervista a Lando Buzzanca: "Il vero uomo è umile e prende l'autobus"

In quell'intervista parlò della sua carriera ma anche delle caratteristiche del vero uomo: "Deve essere una persona umile, che prende l'autobus e non il taxi, che va tra la gente e accetta quello che il destino gli riserva". Negli ultimi anni le sue condizioni di salute erano molto peggiorate. 

Buzzanca era ricoverato all'ospedale "Gemelli". "Si è spento serenamente intorno alle 14. Ieri ero venuto a trovarlo - racconta il figlio Massimiliano Buzzanca - e credo mi abbia riconosciuto perché si voleva alzare. L'ho convinto a rimanere a letto. Certo, le sue condizioni non erano delle migliori, ma speravo che almeno questo Natale lo passasse con noi. Quando mi hanno avvisato per dirmi che era peggiorato, stavo uscendo da casa per andare a trovarlo, ma sono arrivato tardi".

Sterminata la sua produzione cinematografica. E il premio che con grande piacere ricevette a Calenzano fu proprio per la sua imponente produzione artistica. 

Nella sua intervista a La Nazione parlò della figura maschile, che lui aveva così abilmente interpretato nelle sue pellicole. Un maschio tutto d'un pezzo, quello che lui raccontava con i suoi personaggi. "E' orripilante vedere un uomo con le sopracciglia fatte e senza peli sul petto", disse. E ancora: " Secondo me i palestrati non sono ‘masculi’, ma esibizionisti. Per me la donna è qualcosa di altissimo, che ha una dignità immensa e irraggiungibile. Altro che palestra ci vuole". 

Fu un mito per il pubblico maschile  Alcuni suoi film restano nel mito, come "Merlio Maschio" del 1971. Ma anche "L'Arbitro" del 1974. Film che hanno raccontato un'epoca. Una lunga carriera quella di Buzzanca. 

Che acquista lentamente ma con decisione i suoi spazi in una Cinecittà nel pieno della dolce vita, imponendosi, ancora per Pietrangeli e con Ugo Tognazzi, ne "Il magnifico cornuto" (1964) Si afferma sempre di più come attore comico, fino a quando viene scritturato per una serie di pellicole che parodizzano James Bond, in cui veste i panni di 'James Tont' in "James Tont operazione uno" (1965) di Bruno Corbucci (con cui inizia un lungo sodalizio) e Giovanni Grimaldi che in seguito lo dirigerà in "La prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del... giocattolo" (1970).

Ottenuta la notorietà, Nanni Loy lo dirige nel film a episodi "Made in Italy" (1965), al fianco di Peppino De Filippo, Anna Magnani e Aldo Fabrizi; è il protagonista Giovanni Percolla in "Don Giovanni in Sicilia" (1967) di Alberto Latttuada e recita in "Le dolci signore" (1967) di Luigi Zampa con Vittorio Caprioli.