di Titti Giuliani Foti

Firenze, 13 luglio 2012 -  «RICETTA per il vero uomo: essere umile in ogni occasione e non avere la puzza sotto il naso. Il vero uomo viaggia in taxi e autobus perchè lo mette a contatto con l’umanità vera. L’uomo non chiede mai sconti e prende in faccia quel che gli arriva, senza paura». Dagli anni ’70 rappresenta il ‘masculo’ latino per eccellenza grazie a centinaia di film alle spalle. E infatti, Lando Buzzanca sarà premiato proprio per il cinema stasera a Calenzano con l’Apoxiomeno, al Castello di Calenzano Alto.
 

Maestro si esprima sul maschio di oggi.
«A chi pensa ancora che femminismo sia l’estremo opposto di maschilismo dico che ci sono cose che non andrebbero mai fatte: depilarsi per esempio. Li prenderei a schiaffi. E’ la cosa peggiore che possa fare un uomo, è orripilante vedere un uomo con le sopracciglia fatte e senza peli sul torace».
 

Come conquista una donna?
«Ignorandola. Se ti piace devi far finta di niente. Si chiederà: perchè non mi guarda? E’ così, anche se a una donna non gliene frega niente di te, vuole essere guardata. Poi, dai, le forme sono cose incredili, i fianchi un violoncello. E’ sempre lei che si propone e sempre lei che sceglie. Sempre».
 

E se tradisce?
«Quando una donna tradisce è peggio di quando lo fa un uomo. Una donna tradisce con tutto: corpo, mente, intelligenza, tutto. Per l’uomo no, sfido chiunque a dire il contrario, è un’altra cosa: è sesso è basta».
 

La palestra facilita l’uomo?
«Io non ci sono mai andato: ho fatto sport solo a 16 anni. Secondo me i palestrati non sono ‘masculi’, ma esibizionisti. Per me la donna è qualcosa di altissimo, che ha una dignità immensa e irraggiungibile. Altro che palestra ci vuole».
 

Buzzanca, una carriera strepitosa, con quella cosa lì di essere un amatore.
«Sono ancora un pivello, credimi. Non si cresce mai abbastanza. Ho sempre cercato di fare di un personaggio un uomo vero e reale e di fare l’attore che recita bene. In Messico quando arrivavo mi portavano i fiori dovunque io stessi, dal set al al ristorante mi venivano a trovare donne in bikini sorridenti e bellissime. Ma la mia forza è sempre stata quella di saper scendere, dal piedistallo, e scindere l’attore dall’uomo».
 

Futuro?
«Oggi raccolgo più di prima, quando prendevo 180 milioni e Sordi 120. Amo il teatro e spero di fare ‘Senilità’ di Svevo».

La poesia ideale per una donna?
Sussurra sensuale Dante: «Tanto gentil e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta, ch’ogne lingua deven tremando muta, e li occhi no l’ardiscon di guardare».