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Arezzo, 3 luglio 2025 - "I controlli delle autorità sono legittimi, ma serve equilibrio. Non si può confondere un circolo con un bar o un'attività commerciale. I circoli sono luoghi che tengono insieme le comunità, promuovono cultura, socialità, inclusione. Non possiamo permettere che questa funzione venga ignorata o ridotta a una questione fiscale". A dirlo è Elena Pampana, presidente di Acli Toscana, dopo i controlli di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate che in queste settimane stanno interessando numerosi circoli del Valdarno aretino e fiorentino, tra cui anche una realtà affiliata alle Acli. "Non si tratta di chiedere sconti o corsie preferenziali — prosegue Luigi Scatizzi, presidente delle Acli Aretine — ma di riconoscere la specificità di queste realtà. I circoli non sono imprese private: sono gestiti da volontari, non hanno scopo di lucro, rappresentano un punto di riferimento per giovani, famiglie, anziani, per chi vive nei quartieri e nei paesi. In tante zone, soprattutto fuori dai grandi centri, sono gli unici spazi di socialità e incontro". “Per questo ci uniamo, alla presa di posizione del Forum del Terzo Settore Toscana - spiega il presidente di Acli Toscana - che ha sottolineato la necessità di tutelare il valore sociale dei circoli e lo ringraziamo per l'attenzione e la sensibilità con cui si fa carico delle specificità del Terzo settore toscano”. "Attenzione perché fare di tutta l'erba un fascio si mette a rischio un patrimonio sociale costruito in decenni di impegno. Per quanto riguarda i circoli — concludono Pampana e Scatizzi— siamo certi che ci sarà la possibilità di chiarire tutto nelle sedi opportune, ma nel frattempo ribadiamo: i circoli sono e devono restare presìdi di comunità, socialità e comunità, non esercizi a scopo di lucro".