Firenze, 22 settembre 2024 – Un passo avanti per il futuro della FiPiLi oppure la terza corsia o la corsia d’emergenza resteranno ancora, e chissà per quanto tempo, una chimera? La proposta-compromesso avanzata venerdì dal presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e accolta, con qualche distinguo, dal governatore Eugenio Giani, permetterà davvero di smuovere la legge di istituzione di Toscana Strade che si è impantanata in commissione consiliare? Certo, l’arteria sempre intasata, teatro di innumerevoli incidenti e di altrettante innumerevoli ore perdute in code, avrebbe davvero necessità di un passo avanti anche se non sarà quello che servirebbe, ovvero un completo ammodernamento che garantisca anche quella sicurezza che oggi non c’è.
Ma servono soldi, che non ci sono, e senza far pagare il pedaggio ai Tir com’è nell’ipotesi, queste risorse non si troveranno. Mazzeo ha proposto a Giani di provare intanto a fare le opere prioritarie – vedi terza corsia da Firenze a Empoli – con risorse proprie. Poi, una volta che queste opere saranno state fatte, chiedere sostegni per ripagarle. Il governatore si è detto d’accordo ma puntando in un primo momento a pagare con soldi regionali poi da recuperare i progetti per le opere, dopo aver costituito la società in house. Sullo sfondo c’è una tenaglia con i pressing da una parte delle categorie degli autostrasportatori che il pedaggio non lo vogliono proprio e dall’altra i cittadini comuni che vorrebbero un’arteria decente.
Nel mezzo ci sono gli amministratori che sono stati eletti per prendere le decisioni, ma che tentennano anche perché tra un anno c’è l’esame del voto regionale. E introdurre il pedaggio non porta certo consensi. Quindi non vorremmo che le proposte di avviare intanto progetti e opere, rinviando lo spauracchio del pedaggio, non fosse solo un compromesso ma anche un rimandare il problema e la scelta impopolare. Cosa che però permetterebbe di scavalcare proprio il voto regionale.