
Giovanni Spadolini
Firenze, 13 aprile 2020 - La Fondazione Spadolini Nuova Antologia compie quarant’anni di prestigiosa attività. Un traguardo importante, per quello che, fin dalla sua costituzione, è luogo nevralgico e punto di riferimento per il mondo tutto della cultura, italiana e internazionale.
Traguardo che il presidente Cosimo Ceccuti commenta così: “Il 13 aprile 1980, esattamente quarant’anni fa, nasceva con atto notarile la Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Poche settimane dopo, il 23 luglio, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini le riconosce con proprio Decreto la personalità giuridica. La Fondazione, che è stata una delle prime, se non la più antica in Italia, ha vissuto due stagioni: molti pensano che sia nata con la morte di Spadolini, ma non è vero. Quando lui era vivo c’era la grande figura del fondatore Spadolini, e per discrezione lui la chiamava ‘Fondazione Nuova Antologia’: era proprietaria della rivista e lui l’alimentava con i suoi diritti d’autore. Quando Spadolini muore, nel 1994, la cosa s’ingigantisce: intanto lui la lascia erede universale della biblioteca, della Fondazione, della villa, dei libri, delle collezioni d’arte; un patrimonio che continua ad ingrandirsi con continue donazioni. Al fianco dello scopo principale, quello di pubblicare Nuova Antologia e mantenerla libera da influenze economiche e politiche - nella sua storia la rivista ne aveva avute – sono sorte anche tutta una serie di attività rivolte soprattutto ai giovani: come laboratori, premi, borse studio, il Centro Studi sulla Civiltà Toscana fatto dalla Fondazione CR Firenze, che è ancora validissimo e attualissimo, i convegni, fino ai nostri giorni con l’istituzione del premio Narrativa Giovane”.
E, naturalmente, l’apertura della biblioteca
“Fino a quando era in vita Spadolini – sottolinea Cosimo Ceccuti - era chiusa al pubblico, non poteva entrarci e vederla nessuno. Non perché lui non volesse, ma per motivi di sicurezza: la villa era infatti tutta sorvegliata dai Carabinieri per la minaccia del terrorismo. All’epoca nessuno poteva accedervi se non io. Lo stesso Spadolini dichiarò che, con l’apertura della biblioteca, questo luogo sarebbe dovuto diventare uno ‘strumento’ a servizio dei giovani. Quindi, dopo la scomparsa di Spadolini, da una parte la Fondazione si trova ad agire coi i mezzi propri, che lui stesso in gran parte aveva lasciato, e dall’altra allarga l’orizzonte, con relazioni internazionali, dalla Francia alla Germania agli Stati Uniti. Da quel momento questa Fondazione non va avanti con un ‘capo’, piuttosto con un coordinatore. E attrae tutte le risorse intellettuali della Nazione: nel Comitato dei Garanti, dove un tempo c’erano grandi nomi da Bobbio a Luzi, ora ci sono Giuliano Amato, Pierluigi Ciocca, Antonio Paolucci, Claudio Magris: tutti in prima linea a scrivere per la rivista e a portarla avanti. È diventata il simbolo della cultura libera e il suo scopo è quello di supporto alla cultura: il premio ‘Narrativa Giovane’ nasce proprio per portare nelle scuole e tra i giovani questo patrimonio”.
La più grande soddisfazione?
“Le donazioni ci fanno sentire fieri della missione che stiamo portando avanti. Quando ci portano in regalo bandiere storiche come oggetti del Risorgimento, con la convinzione che questi oggetti preziosi vanno nelle mani giuste: mani che accolgono questi doni, animate unicamente dalla missione di trasmettere questi valori ai giovani. È questa la più bella soddisfazione che riceviamo dalla Fondazione: la grande fiducia che ci circonda. La certezza che hanno di noi, del nostro lavoro quotidiano, in cui non esistono in alcun modo interessi particolari, ma unicamente l’impegno ad onorare lo spirito di servizio che Spadolini ha indicato, a favore della cultura e dei giovani.
Un’attività ininterrotta, che prosegue anche in questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria.
“Anche in questi giorni– spiega Cosimo Ceccuti - in cui, a causa dell’emergenza sanitaria, siamo dovuti rimanere chiusi, ma non per questo ci siamo fermati: ci sono infatti arrivate richieste anche dalla Russia, o di articoli da scannerizzare della Rivista, o di alcune parti di libri rari, di secoli fa. Il funzionamento, l’attività e il nostro lavoro alla Fondazione prosegue anche in questi giorni senza sosta”. Abbiamo inoltre concentrato un intenso lavoro sui canali social della Fondazione, come per esempio la neonata pagina Instagram "Fondazione Spadolini" e la pagina community di Facebook "Nuova Antologia", sulle quali stiamo postando continuamente contenuti scritti, fotogragici e video legati a curiosità storiche o al significato delle date di pubblico interesse, per tenere compagnia agli italiani costretti a casa dall'emergenza sanitaria in corso. Rispondiamo in questo modo all'appello lanciato dal Ministero della Cultura alle istituzioni culturali del territorio nazionale di continuare online le proprie attività, utilizzando l'hashtag #laculturanonsiferma
Come immagina la Fondazione fra quarant’anni?
“La immagino comunque conservativa, non solo fruibile attraverso smartphone, computer e social, che pure sono importantissimi. Perché, ad esempio, toccare con mano la “Storia d’Italia” di Guicciardini, la prima del 1561, è un’emozione unica, che vedo nella faccia della gente. D’altra parte, come dicevo prima, nuovi canali di comunicazione come Facebook e Instragram, dove ad ogni contenuto contiamo migliaia di visualizzazioni, sono strumenti validissimi. Dunque il futuro lo immagino così: continuare a rispettare la memoria del passato, ma senza estraniarsi dalla società che avanza, anche attraverso mezzi diversi, integrati, che possono rispondere pienamente all’attenzione di tutti, soprattutto dei giovani”.
Questo il testo integrale scritto da Cosimo Ceccuti per la ricorrenza dei quarant’anni della Fondazione Spadolini Nuova Antologia: “13 aprile 1980. Quarant’anni fa nasce con Atto notarile la Fondazione Spadolini Nuova Antologia; poche settimane dopo, il 23 luglio, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini le riconosce con proprio Decreto la personalità giuridica. Una istituzione non a scopo di lucro, che si propone di fare ricerca e svolgere attività culturale nel richiamo della memoria storica e nel dibattito sui temi di maggiore attualità. Particolare attenzione, in questi anni, è stata rivolta ai giovani, promuovendo incontri, laboratori mostre storico-documentarie dedicate alle Scuole: coinvolgendoli con premi e concorsi annuali a loro riservati.
Compito prioritario della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, come indica il nome stesso, è garantire la continuità della pubblicazione di una delle più antiche e prestigiose riviste di cultura in Italia e nel mondo, Nuova Antologia appunto, nata in Firenze capitale nel 1866 e diffusa per abbonamento.
Proprio la crisi dei periodici culturali fra il 1977 e 1978 indusse l’allora Direttore Giovanni Spadolini, insigne storico, giornalista e politico, a creare una Fondazione che fosse proprietaria della testata, Nuova Antologia, rilanciandola e garantendone l’autonomia e la libertà da influenze politiche ed economiche.
Prese così corpo la Fondazione, alimentata fino al 1994 dai proventi della rivista e dai diritti di autore dello stesso Spadolini. Al momento della sua scomparsa – 4 agosto 1994 – il Professore consolida la sua Fondazione lasciandola erede universale di tutti i suoi beni mobili e immobili, la villa “il tondo dei cipressi” a Pian dei Giullari (la “casa dei libri”) e la dimora di via Cavour, oggi entrambe vincolate dalla Soprintendenza come patrimonio storico-nazionale, la Biblioteca di oltre ottantamila volumi, riviste, documenti di archivio, disegni e immagini fotografiche, le collezioni d’arte, quelle dei cimeli risorgimentali… In una parola la suggestiva testimonianza della sua vita, sotto molteplici aspetti, culturali, istituzionali, etici e civili.
Perché la Fondazione? Rispondo con le sue stesse parole: «perché deve esistere un organo di garanzia – fondato sui mezzi da me stanziati personalmente ma poi via via destinati ad accrescersi – capace di tutelare il futuro della nostra Nuova Antologia, di assicurarne la vita oltre la mia stessa vita, di favorire le nuove iniziative culturali attraverso i possibili utili che da tale impresa devono derivare (utili tradotti in borse di studio, ricerche da avviare, premi da favorire)».
Una volontà che avrebbe trovato una puntuale traduzione negli scopi e obiettivi sanciti dallo Statuto della Fondazione.
Convegni, seminari, giornate di studio, scambi e collaborazioni interne e internazionali. Pubblicazioni, attraverso tre Collane editoriali che ampliano nel campo della ricerca le finalità e gli interessi stessi della rivista. Valorizzazione ed acquisizione di patrimoni librari, documentari, artistici e storici. Apertura al pubblico, libera e gratuita, della Biblioteca di storia e cultura contemporanea, che conta oggi quasi cento mila volumi, intesa non solo come luogo di lettura, sulla collina di Pian dei Giullari, ma di incontro, di dialogo, di confronto libero delle idee.
Un arricchimento continuo del museo risorgimentale, aperto alle donazioni che lo rendono sempre più qualificato a testimoniare la storia dell’Italia unita e della civiltà europea. Nell’intento di realizzare il desiderio espresso da Giovanni Spadolini il 21 giugno 1990, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Oggi per il suo sessantacinquesimo compleanno (Confessioni di un figlio del secolo). «C’è un desiderio ma non è segreto – rispondeva il Professore alla specifica domanda del giornalista – . Quello di vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita. Aiutati da un’università più aperta di quella che noi siamo riuscire a costituire e illuminati da un amore per l’Italia maggiore di quello che noi siamo riusciti a tramettere loro.
Voglio che quella casa, dopo la mia morte, rimanga “la casa dei libri”. Tutto dovrà rimanere così com’ è , in cima a quel poggio di cipressi antichi: l’emeroteca, i libri, le collezioni, al servizio delle nuove generazioni di studiosi».
“Al servizio”: tale è da quarant’anni l’anima della Fondazione”.
Info www.nuovaantologia.it. Per abbonarsi alla Nuova Antologia o acquistare singoli fascicoli: www.leonardolibri.com Le attività della Fondazione e i contenuti della rivista trovano espressione sulle pagine Facebook e Instagram della Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
Maurizio Costanzo