Giani: "La nostra Toscana ripartirà. Il Pd coinvolga di più i sindaci"

Il neopresidente rivendica autonomia nelle scelte. Elogia gli amministratori locali e la lista ’Orgoglio’

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 27 settembre 2020 - Eugenio Giani è talmente euforico per la vittoria alle elezioni toscane che ha moltiplicato, nella prima settimana post risultati, gli appuntamenti. Come se volesse che la giornata non finisse mai.

Presidente Giani, come si sveglia da governatore della Toscana? "Con un orizzonte nuovo e la voglia di partecipare e contribuire al futuro della Regione più conosciuta e più attrattiva in Europa e nel mondo". Ha avuto paura di non farcela? "Sono sempre stato positivo e fiducioso nella vittoria, ma il clima creato dai falsi sondaggi aveva finito per disorientarmi". Il suo è un traguardo di una vita. Non solo politica. "Proprio così. Volevo avere l’opportunità di vivere la politica con spirito di servizio ed essere alla guida della Toscana mi dà l’opportunità di farlo dimostrando quanto conti l’esperienza, ma anche la carica umana". Suo babbo ferroviere sarebbe stato orgoglioso di lei. Quanto ha pensato in questa campagna elettorale a lui e alla sua mamma? "Tantissimo. Il mio sistema di valori è ciò che loro mi hanno lasciato, sono quelle radici su cui si fonda tutto il mio modo di essere. L’impegno che metto nella politica e i valori a cui tendo ogni giorno trovano origine nell’insegnamento dei miei genitori. E se oggi sono arrivato fin qui lo devo anche a loro". Ha voluto sul palco della festa i suoi ragazzi e sua moglie Angela. "Siamo una famiglia semplice, che fa della modestia uno dei tratti distintivi, fra di noi nulla è cambiato. Sono orgoglioso nel vedere come mio figlio Gabriele sia stato tra i protagonisti di questa campagna e come tutta la famiglia sia stata attiva". Ha risentito Susanna Ceccardi? Lei ha detto che si vuole confrontare con la sua avversaria su più di una questione. Lo farà davvero? "Il modo migliore per un confronto onesto è proseguire il percorso dai banchi dell’opposizione. Ed è lì che mi aspetto di trovarla". La sfida Giani-Ceccardi è stata utile per la Toscana? "Certamente, quando il dibattito è stato temi e programmi". Nei primi 100 giorni si dà l’impronta e si affrontano le urgenze. Cosa vuol fare? Partirà dalla crisi post Covid. "Da qui al momento della programmazione vi è già un prologo ai 100 giorni: sono stato a Montieri per la frana, poi a Rosignano per la tromba d’aria. Le emergenze climatiche e il dissesto del suolo mi vedono impegnato subito in base anche agli interventi annunciati in campagna elettorale. Il contrasto alla diffusione Covid è l’impegno più forte che vivrò nei primi 100 giorni. Insieme presenterò l’aggiornamento del Patto per il lavoro e l’occupazione". I partiti della coalizione e Giani. Il Pd si è mobilitato in massa dopo il Ferragosto. Crede che il suo partito debba imparare qualcosa a freddo da questa battaglia che ha portato la sua avversaria al 40%? "Il 40% non è un dato straordinario per il centrodestra, anche Matteoli aveva ottenuto più del 40%. Il Pd ha goduto come me del grande impegno dei sindaci e degli amministratori locali. Il fatto di includerli maggiormente nel dibattito collegiale e nei ruoli di direzione politica a mio giudizio è molto importante per il futuro". Renzi dice che ha contribuito decisamente alla vittoria. "Sì, sono d’accordo. Mi è stato vicino e l’ho sentito emotivamente coinvolto. Gli sono grato". Giunta. Che squadra vuole? "Persone esperte, competenti, dotate di forte personalità nel formulare indirizzi e dotate di capacità operativa". Tre donne sono sicure. Nardini, Spinelli e Monni. Tra gli uomini Marras, giusto? "Non ho pensato ai nomi". Melio. La novità del voto. È di sicuro una risorsa. "Figura nuova che mi ha colpito per lo spessore umano e la positività che ha portato al messaggio politico. Il suo successo non mi sorprende, è con persone come Iacopo che la politica e le istituzioni possono ritrovare la fiducia dei cittadini". La lista del presidente ha fatto un figurone. Che futuro per ’Orgoglio toscano’? "Sui livelli di rappresentanza delle istituzioni vale il ragionamento fatto sugli assessori: è presto per dire. Ma l’esperienza di ’Orgoglio’ è stata molto positiva e una componente essenziale del mio successo. Mi impegnerò per mantenere il ruolo di questo soggetto politico come centro di animazione culturale e di dibattito sui temi della Toscana". Meglio un riso in bianco a casa alle 2 di notte o un piatto di tartine qua e là? "Meglio capire il senso di una dedizione alla politica fatta di ascolto e dialogo. Chi voleva volgarizzare la mia partecipazione ai ritrovi ha ottenuto l’effetto di richiamare alla mente lo spirito di sacrificio che metto per essere presente". La fascia che lei ha inventato da presidente del Consiglio regionale che fine farà? "Ora la porterò da presidente della Regione e questo indurrà i consiglieri regionali a metterla dimostrando ai cittadini in quante occasioni la Regione è presente". Si ricorda che i consiglieri della passata legislatura devono restituire rimborsi non dovuti durante il lockdown? "Mi risulta dagli uffici che tutto viene fatto con puntualità e correttezza, nonostante i rimborsi fossero assolutamente dovuti e la scelta di restituirli da parte dei consiglieri sia stata una scelta di opportunità".