MATTEO ALFIERI
Cronaca

Il giallo del corriere scomparso. Due operai arrestati per rapina. Uno bloccato in aeroporto

Il blitz dei carabinieri di Grosseto è scattato proprio per evitare che potessero fuggire. Le borse griffate rubate dal furgone andato a fuoco rivendute per 100mila euro sul mercato nero.

Il giallo del corriere scomparso. Due operai arrestati per rapina. Uno bloccato in aeroporto

Uno si stava imbarcando a Ciampino su un aereo diretto a Tirana. L’altro era in procinto di lasciare Arcidosso, il paese amiatino dove vive da molti anni. Anche per questo i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Grosseto hanno fatto scattare l’operazione: il pericolo, appunto, era quello che i due facessero perdere le loro tracce. Adesso, un cittadino albanese di 33 anni (residente a Castel del Piano insieme ai genitori) e un turco di 28 (residente ad Arcidosso) che di lavoro fanno gli operai, sono in carcere con un provvedimento di fermo firmato dal sostituto procuratore Giovanni De Marco che sta coordinando le indagini sul furto delle borse griffate e soprattutto sulla scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, il corriere del quale non si hanno più notizie dallo scorso 22 maggio: sparito dopo aver ritirato il prezioso carico a Castel del Piano. Ritrovati solo il furgone, dato alle fiamme, e alcune delle scatole di cartone che contenevano le borse. Oggi si svolgerà l’udienza di convalida del provvedimento. I due stranieri (l’albanese assistito dall’avvocato Alessio Bianchini, il turco da Diego Innocenti, entrambi del Foro di Grosseto), al momento dell’arresto non avrebbero dato alcuna spiegazione né versione dei fatti contestati: al momento sono accusati di rapina e incendio. Stando alla ricostruzione fatta in sede di indagine, i due si conoscevano.

Una storia rimasta fino ad ora avvolta nel mistero e una cosa fondamentale da chiarire è legata alla sorte del corriere del quale – appunto – i familiari non sanno nulla dal giorno della sua scomparsa. Nicolas Matias Del Rio, 40 anni, il 22 maggio arrivò a Castel del Piano per prendere una partita di borse griffate destinate ad alcune aziende fiorentine, un carico del valore di circa mezzo milione di euro. Da quel giorno però l’uomo è scomparso nel nulla. Come le borse. Che, stando all’ipotesi investigativa, sarebbero state piazzate sul mercato nero ricavandone circa 100mila euro.

L’ultimo ad avere un contato con lui fu il datore di lavoro al quale il corriere telefonò per dirgli che era stato avvicinato da un uomo (probailmente l’albanese arresato) che gli aveva chiesto di caricare anche altri colli in un’azienda amiatina. Il datore di lavoro dette il consenso, salvo poi ricordarsi che la ditta indicata aveva cessato l’attività da qualche mese: riprovò a telefonare al dipendente, ma senza avere alcuna risposta. Le indagini, che proseguono nel più assoluto riserbo, non sono certo concluse.

Sono state tante le ipotesi fatte dall’inizio della vicenda: l’uomo potrebbe essere stato derubato e poi rapito. E nascosto chissà dove. Difficile pensare che Del Rio possa essere fuggito con il carico, ipotesi che è sempre stata scartata dai familiari e dal datore di lavoro dell’uomo.

I carabinieri all’inizio non hanno potuto scartare comunque nessuna ipotesi e le indagini hanno evidentemente preso un percorso più mirato via via che è stato possibile raccogliere elementi utili. Fra questi, i filmati delle telecamere presenti sulle strade che aveva percorso il furgone e le testimonianze di alcune persone. Al vaglio dei militari anche l’ipotesi che il colpo sia stato pianificato da un’organizzazione specializzata in questo tipo di furti.