Ictus ischemico, nuovo protocollo per la cura

Potenziata la rete interaziendale dell'Area Vasta Toscana sudest

Esami diagnostici (foto Ansa)

Esami diagnostici (foto Ansa)

Siena, 1 febbraio 2023 – Viene potenziata la rete interaziendale dell'area vasta sudest grazie al nuovo protocollo per la cura dell'ictus ischemico acuto, tra l'Azienda ospedaliero-universitaria Senese e l'Azienda Usl Toscana sudest. Le nuove misure, si spiega in una nota, assicurano cure più adeguate e tempestive ad un numero sempre maggiore di possibili pazienti. Un protocollo che tocca un’area di intervento molto importante, visto anche l'incremento della patologia che è legata a fattori di rischio molto diffusi tra cui ipertensione, diabete, obesità, ipercolesterolemia, sedentarietà, fumo e abuso di alcol. “Ogni anno - spiega il professor Giuseppe Martini, direttore della Stroke Unit dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese - si verificano nella nostra Area vasta circa 2000 ictus ischemici ai quali viene data una risposta terapeutica nella fase acuta negli ospedali della rete autorizzati alla fibrinolisi sistemica, cioè Siena, Arezzo, Montevarchi e Grosseto e alle procedure endovascolari, effettuate solo alle Scotte di Siena, che possono essere associate o meno alla fibrinolisi sistemica”.

“La sinergia fra i vari Stroke team dell'area vasta e il 112 - ha aggiunto il professor Giuseppe Martini, direttore della Stroke Unit dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese -ha permesso di trattare nel 2021 più del 20% di pazienti con ictus ischemico con ottimi risultati sulla disabilità residua”.

“Il nuovo protocollo – ha spiegato la dottoressa Rossana Tassi, neurologa della Stroke unit e coordinatrice del gruppo di lavoro che ha partecipato alla stesura del protocollo - recepisce le ultime indicazioni delle linee guida del trattamento dell'ictus ischemico acuto, che permettono di ampliare la finestra terapeutica, cioè il tempo che intercorre fra l'inizio dei sintomi e il trattamento, oltre le 4,5 ore e fino alle 9 ore per la fibrinolisi sistemica e fino alle 24 ore dall'insorgenza dei sintomi per le procedure endovascolari”.

“Per ottimizzare i risultati – ha aggiunto la dottoressa Rossana Tassi - diviene dunque fondamentale il ruolo dell'emergenza territoriale, sia per portare i pazienti negli ospedali più idonei per eseguire i trattamenti previsti, che per trasferire i pazienti dagli ospedali che eseguono solo la fibrinolisi sistemica all'ospedale di Siena per la terapia endovascolare, il cosiddetto 'Drip and Ship’ ”.

Maurizio Costanzo