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È morto Giorgio Weber, luminare internazionale dell'arteriosclerosi

L'annuncio della scomparsa dell'illustre medico è stato dato dal rettore dell'Università di Siena, Francesco Frati, che ha espresso "profondo cordoglio da parte della comunità accademica"

Il professor Giorgio Weber

Siena, 5 maggio 2020 - Il professore Giorgio Weber, luminare dell'anatomia patologica, autorità internazionale sull'arteriosclerosi, innovatore degli studi storico-artistici sull'anatomia, è morto all'età di 97 anni Firenze. L'annuncio della scomparsa dell'illustre medico è stato dato dal rettore dell'Università di Siena, Francesco Frati, che ha espresso "profondo cordoglio da parte della comunità accademica per la sua scomparsa. Weber iniziò la carriera medica come aiuto del professore Antonio Costa all'Università di Firenze, diventando poi professore ordinario di anatomia patologica dell'Università di Siena, dove dal 1968 al 1993 ha diretto l'Istituto di anatomia e istologia patologica.

Due volte presidente della Società Italiana per lo Studio dell'Arteriosclerosi (1975-77 e 1978-80), Weber ha diretto un gruppo di studi epidemiologici del Cnr dedicato alle malattie cardio vascolari in Italia. Ha fondato e diretto per anni la Scuola a fini speciali per Tecnici di Laboratorio dell'Università di Siena, dove ha anche fondato nel 1982 promosso il Dottorato di ricerca sull'Arteriosclerosi.​ ​Tra i suoi interessi scientifici spiccano quelli dedicati dapprima alla cirrosi umana e quindi nell'ambito della aterosclerosi umana (con oltre quattrocento pubblicazioni anche in collaborazioni internazionali); ha poi condotto studi di microscopia elettronica sull'inizio delle lesioni intimali arteriose e dell'evoluzione delle stesse sotto influssi farmacologici, tossici o in condizioni metaboliche alterate. 

Dopo il ritiro accademico Weber ha coltivato alcuni studi e scritto saggi su anatomia patologica ed arte aprendo prospettive sulle relazioni tra raffigurazione artistica, mondo della cura ed uso dell'immagine scientifica. Insignito della Medaglia d'oro dal Presidente della Repubblica, Giorgio Weber si è dedicato così alla storia della sua disciplina e ha pubblicato sei volumi di Studi e alcuni saggi nella collana dell'Accademia toscana di Scienze e lettere "La Colombaria" presso l'editore Olschki. ​ Ha pubblicato studi su Antonio Beniveni, Areteo di Cappadocia, Antonio Cocchi, Lorenzo Bellini, Giovanni Targioni Tozzetti. Tra i suoi libri editi da Olschki: "Sensata Veritas. L'affiorare dell'anatomia patologica, ancora innominata, in scritti di anatomisti del '500"; "Autopsie, edite e inedite, di Giovanni Targioni Tozzetti ed esplorazione di un codice «medico anatomico» del XVI secolo"; "L'anatomia patologica di Lorenzo Bellini, anatomico (1643-1704)"; "Aspetti poco noti della storia dell'anatomia patologica tra '600 e '700"; "William Harvey, Marcello Malpighi, Antonio Cocchi, Giovanni Maria Lancisi. Verso Morgagni"; "Areteo di Cappadocia. Interpretazioni e aspetti della formazione anatomo-patologica del Morgagni"; "Antonio Benivieni. De abditis nonnullis ac mirandis morborum et sanationum causis". Tra le sue numerose pubblicazioni è da citare l'opera "Patologo tra gli artisti" (Pagliaia, 2011), sorta di enciclopedia anatomopatologica dell'arte in due volumi, "Mal d'arte" (Pagliai 2011) e "Le voci della materia" (Pagliai 2013). Era accademico d'onore dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.