Gino Bartali, restaurata la storica maglia gialla del Tour 1948

Restaurata da Opera Laboratori ed esposta a Gaiole in Chianti, in occasione della 25esima edizione dell’Eroica

La maglia gialla di Bartali

La maglia gialla di Bartali

Gaiole in Chianti (Siena), 30 settembre 2022 - A Gaiole in Chianti, in occasione della 25esima edizione dell’Eroica sarà esposta la maglia gialla donata da Bartali il 9 agosto 1948; simbolo di una corsa che ha lasciato tracce profonde nella storia e nella letteratura italiana. Gino Bartali lo vince quando ormai, a 34 anni ed a 10 dal suo primo trionfo, sembra ormai senza chanches. Giorno di riposo a Cannes, in giallo c'è Luison Bobet, il campione fiorentino è a 21' in classifica ma sono in arrivo le Alpi. L'Italia, quel giorno, è scossa dall'attentato a Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano. Ferite gravi, sommovimenti di piazza, il rischio di guerra civile è reale.

La sera a Bartali telefona il Primo Ministro Alcide De Gasperi, amico e con lui in Azione Cattolica. "Gino, qui la situazione è grave, una tua vittoria al Tour rasserenerebbe gli animi. Ce la puoi fare?" "Il Tour è difficile, domani a Briancon, però, penso di vincere". Succede, ci sono di mezzo i Col d'Allos, Vars e Izoard, la giornata è terribile, tanta pioggia, strade impossibili, l'azione di Bartali devasta tutti, alla fine il primato è ad un passo. L'impresa rasserena l'Italia, Togliatti si sveglia e rassicura sulle proprie condizioni, la sua prima domanda è su cosa ha fatto Bartali al Tour. Il giorno dopo sarà ancora vittoria e con primato in classifica. Poi la marcia di Gino diventa trionfale, sette tappe ed una maglia gialla finale, conquistata con oltre 26' sul secondo, il belga Schotte. Cinque anni dopo, nel marzo 1953, Bartali regala a don Franci anche la maglia tricolore di campione d’Italia 1952, gesto che Walter Molino riproduce sulle pagine della Domenica del Corriere. Il restauro della maglia gialla del Tour 1948 fa parte di un più ampio progetto di restauro e di valorizzazione di tutte e tre le storiche maglie - tra le pochissime sopravvissute all’inesorabile passare del tempo - voluto da don Dino Arciero, parroco della chiesa di Santa Petronilla, e da un gruppo di appassionati di sport e di storia senese. Un restauro resosi necessario sia per salvaguardarne l’integrità - per decenni, infatti, le tre maglie sono state esposte nella chiesa nella cappella di Santa Teresa in una semplice teca, priva di protezione dagli agenti patogeni - sia per valorizzarle adeguatamente. Un progetto che però sarebbe probabilmente rimasto allo stato di desiderio senza il fattivo sostegno di Opera Laboratori.

Maurizio Costanzo