
Gianni Rodari (foto Ansa)
Firenze, 14 aprile 2022 – “Vale la pena che un bambino impari piangendo quel che può imparare ridendo?”. Diceva così Gianni Rodari, che aveva un sogno: “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. E così, dopo aver insegnato per alcuni anni alle elementari prese carta e penna, e a partire dagli anni Cinquanta cominciò a pubblicare i suoi libri per ragazzi, ottenendo subito un enorme successo di pubblico e di critica.
Insegnante, giornalista, scrittore, autore di programmi televisivi dedicati al mondo dell’infanzia. Considerato il Collodi del Novecento e un grande intellettuale a tutto tondo, Gianni Rodari moriva il 14 aprile 1980. Indiscusso maestro della letteratura per l’infanzia e non solo, nei suoi libri trovano spazio l’intento pedagogico e la vivacità dell’invenzione umoristica, come spiegò lui stesso nella ‘Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie’. Per aver contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi, è stato tra i pochi scrittori al mondo, nonché unico italiano, ad essere stato insignito in Danimarca, nel 1970, di quello che è considerato il Nobel della letteratura per ragazzi, il Premio Hans Christian Andersen.
I suoi racconti, le filastrocche e le poesie, tradotte in tutto il mondo, sono state lette da milioni di bambini. I suoi testi, che consentono al lettore di ogni età di fare un tuffo nel suo mondo, fatto di acuta leggerezza e visionarietà, lanciano all’umanità un messaggio universale e senza tempo. Lo dimostra il fatto che lo scrittore delle ‘Filastrocche in cielo e in terra’ e delle ‘Favole al telefono’ ci appare oggi in tutta la sua moderna e sottile complessità. Ne è un esempio la filastrocca ‘La luna di Kiev’, che a pochi giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, è stata riscoperta diventando subito virale. Un testo che Gianni Rodari scrisse nel 1955 come inno alla fratellanza tra i popoli, ma che riletto ai nostri giorni sembra quasi profetico. E così, a quasi 70 anni dalla prima pubblicazione, il celebre componimento è stato eletto come simbolo della richiesta di pace. La sterminata e immortale opera di Rodari, continua a essere letta, studiata e consigliata a tutti, grandi e piccoli: perché in grado di fare presa sui bambini che un giorno diventeranno grandi, e far riflettere i grandi, che un giorno sono stati bambini. La sua eredità risuona nei suoi versi, come questo in cui scrisse: “Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza, vorrei mettermi a vendere sai cosa? La Speranza”.
Nasce oggi
Miriam Leone nata il 14 aprile 1985 a Catania. Attrice, conduttrice televisiva ed ex modella, ha vinto la 69esima edizione del concorso di bellezza Miss Italia.
Maurizio Costanzo