MONICA PIERACCINI
Cronaca

'Gherardini' fallita, apre l’outlet

Quindicimila pezzi in vendita per risarcire i creditori. Prezzi stracciati

Parte la vendita nella vecchia sede di Pontassieve: il ricavato andrà ai creditori dell’azienda fallita

Firenze, 23 marzo 2018 -  Fallita la Braccialini, iniziano da domani le vendite di 15mila articoli a marchio Gherardini. Una decisione autorizzata dal tribunale di Firenze e presa da Silvia Cecconi e da Nicola Pabis Ticci, curatori del fallimento della storica società fiorentina della moda, per tutelare l’interesse dei creditori. Il ricavato delle vendite dei beni a marchio Gherardini, detenuto in licenza temporanea dalla Braccialini, andrà proprio ai creditori della società fallita.

Dopo un sopralluogo nei magazzini è stata così decisa l’apertura di un outlet temporaneo per vendere al dettaglio 15mila pezzi, per oltre la metà borse, nella vecchia sede di Pontassieve, in viale Hanoi 24. Tra gli articoli in vendita a prezzi stracciati, ci sono borse, portafogli, anche da uomo, portachiavi, pochette, foulard, trolley, valigie, spolverini da donna, cappotti, rientrati, a seguito del fallimento, dalle boutique di tutto il mondo, come dalla Russia e dal Giappone. Tanti gli articoli di campionario e dunque tanti oggetti unici, che appartengono alle collezioni uscite tra il 2010 e il 2016.

La vendita inizia il 24 marzo, dalle 10 alle 16, e prosegue lunedì 26, martedì 27 e mercoledì 28 marzo, sempre dalle 10 alle 16. Dopo Pasqua altri tre gli appuntamenti e in quel caso si troveranno in vendita anche calzature. Da segnare sul calendario giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 aprile, con il consueto orario di apertura 10-16. Il prezzo più basso è quello dei portafogli, che saranno venduti a 10 euro, le borse, in pelle, in pitone e anche pelliccia, vendute in negozio sui 3-4mila euro, si pagheranno 90 o 35 euro. Nella vendita di aprile si potranno acquistare anche borse in finta pelle a 15 euro. «C’è molto interesse attorno a questo outlet temporaneo, ma non sappiamo se si riusciranno a vendere 15mila articoli in pochi giorni. Per questo – spiega Fabio Talente, dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Firenze – sarà fatta un’asta finale il 12 aprile, con tutti i beni invenduti».

Lo scorso 14 febbraio il tribunale di Firenze ha dichiarato il fallimento della Braccialini spa, revocando l’ammissione al concordato preventivo. Il noto marchio toscano di pelletteria, però, continuerà a vivere. Nel 2017 è stato ceduto, insieme al marchio Tua, a Graziella Group, nato nel 1958 da un laboratorio di gioielleria di Arezzo, che ha rilevato produzione, maestranze storiche e commercializzazione degli articoli in pelle. Nella richiesta di ammissione al concordato avrebbe giocato contro anche una vicenda che risale al 2016: l’emissione di fatture a quattro società di fornitori, tutti creditori cinesi, in base ad accordi che per i giudici fallimentari sarebbero «relativi a duplicazioni di fatture e pagamento ‘per spalmatura’» di debiti pregressi, già maturati con gli stessi quattro. Nell’attivo fallimentare di Braccialini, oltr