L’ultimo saluto a Mattia Giani: "Amore, volevamo sposarci. Le nostre anime sempre insieme"

San Romano, lo strazio della fidanzata e degli amici al funerale del calciatore morto in campo. L’addio fra le maglie delle squadre in cui aveva militato. Presenti anche gli ex compagni di scuola

San Romano (Pisa), 23 aprile 2024 – I fiori bianchi sulla bara e intorno all’altare. Per terra le magliette colorate di tutte le squadre dove Mattia Giani aveva giocata. E alla fine oltre duemila occhi si sciolgono in lacrime per le parole di Sofia, la fidanzata del calciatore ventiseienne morto lunedì della scorsa settimana dopo il malore avuto in campo la domenica pomeriggio a Campi Bisenzio, al quarto d’ora della partita tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino, la sua squadra.

Parla al presente Sofia Caruso, la fidanzata, mentre in chiesa legge tra le lacrime il messaggio per il suo Mattia in un silenzio quasi irreale "Ciao amore mio – le parole della ragazza – Oggi è una settimana che non sei più vicino a me, che non sento il tuo respiro. Ma ti sento nel mio cuore. Mi avevi promesso che ci saremmo sposati. Sappi che, nonostante quel giorno non arriverà mai, le nostre anime si apparteranno per sempre".

"Stamani ci sono tantissime persone a salutarti – ancora la lettera di Sofia a Mattia – Ti vergogneresti, ne sono certa, perché non amavi stare al centro dell’attenzione. Stavi sempre un passo indietro. Eri gentile e buono e avevi sempre un sorriso per tutti. Sono fiera di te. Degli allenatori che hai avuto, nessuno si è mai lamentato di te perché davi l’anima in campo e negli spogliatoi. Il calcio è sempre stata la tua vita. Hai lasciato un vuoto incolmabile, dacci la forza e insegnaci a vivere. Riposa in pace, sarai sempre la metà del mio cuore".

Nelle quattro parole del post scriptum che la ragazza ha letto in chiesa c’è tutto l’amore che la coppia viveva e trasmetteva: "Sei bello come il sole". Le bellissime e strazianti parole di Sofia hanno commosso tutti. E tutti si sono sciolti in un lungo applauso mentre la ragazza abbvracciava i genitori di Mattia, Sandro e Debora, il cognato Elia, tutti seduti in prima fila nella chiesa santuario dedicata alla Madonna della Divina Grazia dove hanno avuto l’ulteriore testimonianza di quanto Mattia fosse amato e apprezzato da tutti. Il mondo del calcio ieri mattina ha voluto salutare il ventiseienne giocatore del Castelfiorentino morto per un malore in campo.

Sulle cause dell’improvviso decesso, come noto, è in corso un’inchiesta della Procura di Firenze, i cui esiti molto dipenderanno da quelli dell’autopsia effettuata venerdì. Il mondo del calcio e non solo. Tanti anche gli ex compagni di scuola dell’Istituto Cattaneo di San Miniato che ieri mattina, sul display all’ingresso ha pubblicato la foto dell’ex studente con il messaggio "Ciao Mattia, sei e sarai nei nostri ricordi, ti abbracciamo". Alle 11 in tutte le aule è stato osservato un minuto di silenzio.

Alla concelebrazione del rito funebre – presieduta dal vescovo di San Miniato, monsignor Giovanni Paccosi – hanno partecipato il parroco di San Romano padre Francesco Brasa, monsignor Andrea Cristiani, che aveva battezzato Mattia quando era parroco di San Miniato (ora è parroco a Fucecchio) e don Marco Casalini, insegnante di religione di Mattia al Cattaneo. "Ho conosciuto Mattia a scuola, al Cattaneo, e ricordo bene il suo sorriso – le parole di don Casalini durante l’omelia – Credere in Dio non annulla il dolore, ma aiuta a viverlo. Non buttate fuori ora il Signore dalla vostra vita per la rabbia".

Al funerale presenti i compagni di squadra del Castelfiorentino che hanno donato una maglietta con tutte le firme al padre e alla madre di Mattia Giani, al fratello Elia e alla fidanzata. Domani gli stessi ragazzi che ieri hanno salutato il loro compagno e amico con gli occhi gonfi di lacrime e i cuori spezzati dal dolore saranno chiamati a tornare in campo per terminare la partita contro il Lanciotto Campi. Non giocheranno a Campi Bisenzio ma a Firenze, allo stadio delle Due Strade, come chiesto dalla società della Valdelsa. Ma non tutti se la sentono di giocare, come ha detto l’allenatore Nico Scardigli.