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Cortellesi a YouTopic Fest: “Disinnescare i conflitti interpersonali si può, saper stare insieme è la cura”

Paola Cortellesi protagonista di una seconda giornata di YouTopic Fest intensa e partecipata, che ha visto confrontarsi giovani, giornalisti, attivisti e accademici in panel dedicati all’immaginazione della pace in Medio Oriente, al ruolo delle nuove generazioni e al giornalismo responsabile, fino alle cerimonie simboliche come quella del Giardino dei Giusti, l’Expo dell’innovazione sociale e i percorsi immersivi tra arte, memoria e progettazione condivisa

cortellesi

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Arezzo, 8 giugno 2025 – “Il senso dell’umorismo, l'ironia e l'autoironia sono un dono che può contribuire a disinnescare i conflitti interpersonali”.

Commenta Paola Cortellesi.

“Mi avete fatto capire qua che grazie all'amicizia si può superare anche il trauma della guerra. Mi piacerebbe capire come è possibile che i nemici qui diventano amici e stare con voi per scoprirlo.”

Nel suo racconto all’Angolo del Conflitto, in un vivace dialogo con il pubblico, ha trovato ampio spazio il tema della violenza sulle donne: “da mamma – racconta – cerco di mettere in guardia le giovani donne rispetto al controllo, al possesso, che alcuni uomini esercitano sulle donne, non possiamo chiamarlo amore, anche se a volte possono sembrare segno di grande interesse e passione”. Continua. “Saper stare insieme è la cura. Se qui i ragazzi che appartenenti a paesi nemici possono stare insieme allora anche due persone dopo il distacco di una storia d’amore possono. Siamo tantissimi ormai a pensare che la violenza sulle donne sia un problema culturale, non un retaggio del passato. I ragazzini hanno bisogno di un’educazione al rispetto e all'affettività a scuola. Che non è l'educazione sessuale. Spero che presto ci sia nella scuola questa materia fondamentale”.

Ed è proprio quello che sta facendo la Cittadella della Pace nelle scuole che hanno adottato il Metodo nelle Sezioni Rondine, oggi presenti in 32 scuole di tutta Italia e che il prossimo anno saliranno a 64 istituti. Educare alla relazione.

E se le si chiede se la quotidianità aiuta a superare i conflitti, risponde: “Lo chiedo a voi. Lo chiedo a Rondine, un’utopia vera, reale. Vorrei nascondermi qui, trasformarmi in una mosca e vedere cosa succede tra i ragazzi di Rondine. È un’esperienza straordinaria, questa, che ‘mi permette di invecchiare bene’, di mantenere attiva la mia curiosità”. Annunciando che sta lavorando sul prossimo film non anticipa nulla ma scherzando non esclude un terzo o quarto film su Rondine. “Chissà? Non seguo formule, inseguo l'urgenza di quello che sento, luoghi come questi stimolano la curiosità, l'interesse per il genere umano”.

Attraverso il suo linguaggio cinematografico, ha esplorato la capacità dell’arte di trasformare il dolore e la memoria in strumenti educativi, capaci di generare consapevolezza e cambiamento. Un incontro profondo e partecipato, che ha messo in luce il potere del cinema nel restituire umanità al conflitto.

La giornata si chiuderà con la presenza di un altro grande regista, Gianni Amelio, e la proiezione del suo film Campo di Battaglia. Ambientata negli ultimi giorni della Prima Guerra Mondiale, la pellicola – prodotta da Kavac Film, IBC Movie, One Art e Rai Cinema – offre uno sguardo intimo sulle lacerazioni interiori dei soldati, tra dovere e coscienza.

La mattinata, invece, si è aperta con tre panel centrali per i temi della seconda giornata. Immaginare il domani, costruire la pace: un fil rouge all’insegna dell’esperienza condivisa, della riflessione profonda e del confronto tra mondi, linguaggi e generazioni.

Al mattino il panel “Le possibilità del domani: il giornalismo per costruire un immaginario di pace”, con giornalisti e reporter come Francesca Canto, Andrea Sceresini, Lucia Capuzzi (in collegamento) e Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano. Un confronto sul ruolo del linguaggio mediatico nel superare le logiche della propaganda e nell’alimentare la cultura della convivenza.

“La cultura della propaganda di guerra è quella che ti etichetta e ti trasforma non più in una persona, ma in un personaggio. Dovremmo purificare le parole. Papa Francesco diceva che servono poeti. La poesia è libertà.” Ha commentato il direttore Andrea Monda.

Andrea Sceresini ha raccontato: “Nelle guerre prevale la narrazione propagandistica che divide tra buoni a cattivi. È stato molto interessante vedere come operino nazionalismo e propaganda in Ucraina, dove a partire dal 2014 ha diviso due popoli che fino ad allora coabitavano pacificamente il cui problema principale fino ad allora era quello di portare un pasto a casa. Adesso ci vorranno generazioni per colmare la spaccatura costruita in questi anni.”

Inoltre il Teatro Tenda ha ospitato il panel “Giovani, Pace e Sicurezza – dall’agenda all’azione”, promosso da R-IPL, la rete globale degli alumni di Rondine. L’incontro ha affrontato l’attuazione dell’agenda ONU “Youth, Peace and Security”, mettendo in dialogo esperienze territoriali e prospettive internazionali. Al centro, il ruolo delle nuove generazioni come protagoniste responsabili nei processi di pace, tra consapevolezza, leadership e impegno civile.

Nel pomeriggio, “Immaginare la pace in Medio Oriente”, moderato dal giornalista Roberto Cetera, corrispondente per il Medio Oriente per l'Osservatore Romano e Vatican News Radio Vaticana, ha visto il confronto Meron Rapoport uno dei giornalisti vincitori del Premio Archivio Disarmo - Colombe d'Oro per la Pace; Shireen Najjar e Ruti Shuster di Neve Shalom- Wāħat as-Salām; Orna Ashkenazi, Women Wage Peace. Un dialogo ad alta intensità volto che tocca un dolore profondo ma non rinuncia a guardare al futuro e cercare percorsi possibili di convivenza che passino anche da nuove alleanze sociali. “Una strada che sarà davvero percorribile solo che se ci saranno leader orientati alla pace” come ha dichiarato Orna Ashkenazi.

Alle 18.00, nella cornice suggestiva del borgo, si è tenuta la cerimonia delle Rondini d’Oro, in cui gli studenti della World House 2023 hanno ricevuto il simbolo conclusivo del loro percorso formativo. Un rito collettivo di emozione e gratitudine.Come ha detto Adelina nel suo discorso: «A tutti voi – grazie per essere parte di questa famiglia caotica, magica, e indimenticabile. Siamo migliori, proprio grazie a voi.»

A seguire, la cerimonia di chiusura del Quarto Anno Rondine celebra i 31 studenti dell’ottava edizione, attraverso testimonianze vive e toccanti. Ahmad, studente mediorientale della World House, ha salutato i ragazzi con queste parole:

“Siate selvaggi, brillanti, confusi, meravigliosi. Cadete un po’. Rialzatevi tanto. E restate teneri. E quando il mondo vi sembrerà difficile, perché succederà, vi prego, ricordatevi che esisteva un piccolo borgo chiamato Rondine, dove un gruppo di persone strane ma gentili ha creduto in voi così tanto, da farvi credere in voi stessi.”

Gli studenti del Quarto Anno hanno risposto coralmente: “Abbiamo imparato a vedere terreni fertili e ambienti generativi nei conflitti. Per quanto questi fossero muri, combinando una postura di speranza con il desiderio di mettersi in gioco per l’altro, siamo riusciti ad andare oltre e piano piano costruire ponti.”

Dedicato proprio ai ragazzi del Quarto Anno Rondine, nel pomeriggio gli spazi del Centro Internazionale del Conflitto si sono trasformati nel Social Expo, una fiera dell’innovazione sociale giunta alla sua quarta edizione. I giovani studenti changemaker hanno presentato idee, prototipi, reti e visioni per il futuro, dando vita a un’esposizione partecipata e dinamica. Un luogo di incontro tra creatività, solidarietà e concretezza, reso possibile dal clima inclusivo di Rondine.

Tra le attività parallele della giornata, spicca il workshop “La ricerca del Laboratorio Internazionale sul Metodo Rondine”, che ha coinvolto voci autorevoli come Sandro Calvani, Claudia Mazzucato, Miguel Diaz e Giuseppe Milan, per riflettere sull’immaginazione come leva di trasformazione.

Nel suggestivo spazio della Chiesina, il laboratorio “Oltre il dolore, testimoniare la speranza” ha accolto la testimonianza del Comitato delle Madri di Beslan, candidato al Premio Nobel per la Pace su iniziativa dell’Italia e di San Marino. A vent’anni dalla strage che ha colpito la scuola della cittadina russa, Susanna Dudieva e Aneta Gadieva hanno condiviso un racconto che è insieme memoria, denuncia e promessa di pace. La loro testimonianza, intensa e senza retorica, ha aperto uno spazio di silenzio e ascolto, trasformando il lutto in energia per il cambiamento.

La mostra e il workshop “RiverViews”, curati dal collettivo Connecting Stations Studio, hanno coinvolto architetti e designer da Israele, Palestina e Ucraina in un percorso visivo per immaginare comunità future nate dalla coesistenza.

Il Focus Medio Oriente ha trovato spazio al Bastione con la proiezione del documentario No Other Land, vincitore dell’Oscar 2025 e realizzato da un collettivo israelo-palestinese. Un racconto coraggioso che restituisce la complessità e la sofferenza di un conflitto ancora aperto, offrendo uno sguardo umano e privo di retorica.

Infine, al Giardino dei Giusti – Artigiani di Pace, sono stati piantati tre nuovi alberi in onore di Rita Atria, giovane testimone di giustizia contro la mafia; Denis Mukwege, medico congolese e Premio Nobel per la Pace; Andrea Ghetti, sacerdote ed educatore antifascista. Un gesto semplice e potente per coltivare la memoria come seme di futuro.

YouTopic Fest 2025 prosegue nel suo impegno di coniugare formazione, cultura, dialogo e azione concreta. Una giornata intensa che ha unito cinema, giornalismo, testimonianze e creatività, per continuare a immaginare – insieme – il futuro che vogliamo.

YouTopic Fest 2025 si svolge con il patrocinio del Ministro per lo Sport e i Giovani, della Regione Toscana, del Consiglio Regionale della Toscana, della Provincia di Arezzo, del Comune di Arezzo, della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, del Comune di Castiglion Fibocchi e dell’Unione dei Comuni del Pratomagno. Il festival è realizzato con il contributo del PR FSE+ 2021-2027 della Regione Toscana e di Poste Italiane. Tra i principali sostenitori figurano anche la Camera di Commercio Arezzo Siena, il Centro Chirurgico Toscano, Chimet S.p.A., Federcasse Italia (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), l’Istituto del Credito Sportivo, Itas e Unioncamere. Collaborano al festival numerosi partner, tra cui Andrea Migliorati Fotografo, la Banca Popolare di Cortona, Coingas, EllErre, Estra, Fattoria La Vialla, Fondazione Arezzo InTour, Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, Fondazione KON, Fondazione Il Cuore si Scioglie, UniCoop Firenze, Forma, Filarete, Live95, Logigas, Lorenzo Pagliai Fotografo, Lucky Red, Marconi Arredamenti, Pastificio Fabianelli, Sebach, TLF, Vestri Cioccolato e Wacebo.

Il progetto World House è stato realizzato con il contributo di: Conferenza Episcopale Italiana – fondi 8×1000, Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, Fondation Assistance Internationale, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze , Banca Intesa, Imprenditori e Manager per la Pace: Emanuele Gatteschi, Italpreziosi S.p.a., Marco Sanarelli, Visia Imaging S.r.l., Regione Toscana, Programma Ambassador: Giuseppe e Ritalba Spinetta, Associazione civile Giorgio Ambrosoli, F2i Sgr, Vianord Engineering, HABITECH, Gouvernement Princier – Principauté de Monaco, Amitié Sans Frontières – Club di Firenze, Fondazione Amplifon, Fondo di solidarietà World House.

Il progetto Quarto Anno Rondine è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica e realizzato con il contributo di: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione di Sardegna, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Andrea Biondo, Istituto di Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Gecofin, Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, Fondazione ONLUS Niccolò Galli, Banca del Valdarno Credito Cooperativo – “borsa di studio in memoria di Bani Giovanni”, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Friuli, Fondazione Vincenzo Casillo, Fondazione Il Cuore si Scioglie, Just Children Onlus, Fondo di solidarietà Quarto Anno. Partner Ulisse e Itaca: Istituto Jacques Maritain, Nuovo Laboratorio di Psicologia, AIESEC, Fior di Risorse, Scuola di Economia Civile, Aboca S.p.A. e Goel Gruppo Cooperativo.