Forte dei Marmi non chiude le porte ai russi

Il sindaco: "Viviamo di accoglienza". Le categorie economiche: "Turismo non a rischio per la guerra"

Forte dei Marmi in una sera d'estate

Forte dei Marmi in una sera d'estate

Forte dei Marmi (Lucca), 24 marzo 2022 - "Viviamo di accoglienza: non chiudiamo le porte a nessuno". Il sindaco Bruno Murzi difende a spada tratta la logica del turismo, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in videocollegamento col Parlamento italiano, ha chiesto di "non ospitare russi e bloccare il loro yacht".

Ad arroccarsi sulla difensiva è Forte dei Marmi, meta di vacanza scoperta una ventina di anni fa dai Paperoni del rublo che ne hanno in buona parte pure stravolto consuetudini ed economia. "Il governo di Putin ha fatto una scelta aggressiva deprecabile – analizza Murzi – e sicuramente Zelensky è vittima per il diritto internazionale ed è costretto a prendere posizioni, mentre la sua gente muore sotto i bombardamenti. Se questo è comprensibile, non è però condivisibile fare guerre al singolo cittadino. E non sarà un sindaco ad escludere nessun turista, se si comporta in modo cortese e rispettoso. Nei giorni scorsi una signora russa si è presentata nel mio ufficio per mettersi a disposizione per sostenere gli ucraini. Grazie al suo input il Comune ha attivato un conto corrente dedicato: se non le avessi aperto la porta, quelle iniziative di solidarietà non sarebbero partite in modo così rapido".

Anche il vice presidente nazionale di Federalberghi, Paolo Corchia, ritiene "stupido" accendere l’isteria anti-russi. "In Italia è il terzo mercato internazionale con 1 milione 700mila arrivi e 6milioni di pernottamenti – analizza il portavoce degli albergatori – mentre a livello locale in epoca pre covid abbiamo toccato le 26mila presenze russe nel 2019 e 5-6000 ucraine. Questa logica ossessiva imperiale di Putin preoccupa fortemente il ceto medio-alto. Non si deve parlare solo di oligarchi perchè sono molti coloro che abitano a Mosca o San Pietroburgo e amano vivere all’occidentale e frequentare le nostre spiagge. Sono proprio questi russi i più in ansia per la politica di aggressione agli ucraini".

E se i mediatori immobiliari (per lo più le agenzie russe che negli anni si sono moltiplicate a Forte dei Marmi) la prossima estate dovranno rinunciare ai super affitti da 50-200mila euro a stagione per ville super domotiche con piscina, è talmente alta la richiesta da parte degli italiani che il contraccolpo sarà contenuto.

"Se la guerra finirà rapidamente potremo salvare gran parte del turismo internazionale, dato che molti imprenditori dell’ex Urss vivono di fatto a Londra o Berlino – commenta Gianni Checchi presidente degli agenti immobiliari – e anche in questi giorni non è raro vedere al Forte auto russe o ucraine visto che molti nuclei si sono stabiliti qui da tempo".

Neppure i ristoratori vivono come un dramma la possibile flessione di presenze di ricconi. "Abbiamo clienti italiani, americani e francesi – motiva Marco Vaiani, col fratello alla guida di un impero di 5 locali – e in questo momento così critico le priorità sono altre. Sicuramente rinunceremo alla vendita di vini di altissimo livello, ma la riflessione sarà su come contenere i prezzi dei menù col rincaro delle materie prime. Ci rimboccheremo le maniche come la Versilia ha fatto in pandemia, dando esempio di forza nell’ospitalità".