"Green pass obbligatorio? Un’altra mazzata ai locali"

La città si spacca in due sull’ipotesi del certificato verde come in Francia I ristoratori: "La misura non ricada solo su di noi. Serve lo sprint ai vaccini"

Ristoratori

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Firenze, 15 luglio 2021 -  Green pass obbligatorio per frequentare bar, ristoranti, treni o aerei, ovvero tutti i luoghi di socialità. E’ la decisione del presidente francese Emmanuel Macron che sta prendendo sempre più piede anche in Italia spaccando in due la città. "Ogni strumento che può contribuire ad accelerare la campagna vaccinale non può che trovarci favorevoli. Purché non ricada su una sola categoria. Il green pass deve riguardare tutti e non solo la ristorazione, altrimenti sarebbe una discriminazione senza senso", non usa mezzi termini Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana. "In questa fase sono necessarie misure coerenti con l’attuale situazione sanitaria, e solo se i dati dovessero peggiorare ricorrere all’obbligatorietà del green pass, ma non solo per le attività di ristorazione – afferma Franco Brogi Presidente Fiepet Confesercenti Firenze – Il pass può essere la soluzione per un ritorno alla normalità e dare un segnale di sicurezza che favorisca la socialità, ma solo se accompagnato da un’ulteriore accelerata della campagna vaccinale, anche ad agosto". Vito Damato, presidente Ristoratori di Cna Firenze, è chiaro: "Se fino ad oggi è stato ripetuto che l’utilizzo di mascherine e il distanziamento sono misure idonee a limitare la trasmissione del virus, ci sembra prematuro adottare soluzioni drastiche che limiterebbero l’attività di molte imprese, gravandole, presumibilmente, di un surplus di burocrazia e di responsabilità per i controlli. Un provvedimento utile per incentivare i vaccini? La soluzione però graverà su categorie che hanno già pagato un duro prezzo alla pandemia".

Paolo Zoppi della Trattoria Da Pinocchio sintetizza: "Il provvedimento ci penalizzerà portandoci via un’ulteriore fetta di mercato. Ma se il green pass potrà essere un incentivo a dare una spinta alla campagna vaccinale, ben venga". "Basta far ricadere le incapacità delle istituzioni sui ristoratori con misure incostituzionali. Chi dovrebbe controllare la certificazione dei clienti?", dice Raffaele Madeo, portavoce Tni lanciando l’hashtag #nogreenpass. Per Leonardo Tronconi del ristorante Mattacena "esistono già le norme per prevenire la diffusione del contagio". "Bisogna fare qualsiasi cosa che possa far tornare i turisti in Italia" sottolinea Riccardo Poggi dell’Osteria La Latteria. "Se il pass – conclude Edoardo Catani dell’Osteria de’ Cicalini - darà una spinta ai vaccini, va bene. E’ l’unico modo per tornare alla normalità".