ROSSELLA CONTE
Cronaca

I ristoratori sperano di riempire ogni tavolo. San Silvestro al top, per Natale prudenza

Cenoni del veglione: si va verso il tutto esaurito. Tanti invece aspettano ancora a prenotare il pranzo del 25. Feste aziendali in calo

Claudio Bianchi (Confesercenti)Aldo Cursano (Confcommercio)Vito Damato (Cna ristorazione)

Firenze, 17 dicembre 2021 - Che sia l’anno della rinascita. Ci sperano i ristoratori toscani che per la notte di San Silvestro sono vicini al tutto esaurito mentre per il pranzo di Natale le prenotazioni crescono, anche se le conferme effettive arriveranno solo last minute. Questo anno per il 25 dicembre aprirà il 74% dei ristoranti fiorentini, il 6% in meno rispetto al 2019. In media, ogni fiorentino spenderà circa 60 euro a testa per il pranzo di Natale. Sono i dati dell’ufficio studi Fipe Confcommercio. «Le persone hanno voglia di stare insieme, di passare il Natale in famiglia e anche questo anno sceglieranno il proprio locale di fiducia – dice Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze -, il problema è che continua a mancare la fetta di mercato più importante per il centro storico, quella rappresentata dai turisti". Secondo Cursano a incidere negativamente anche le recenti restrizioni "che hanno alimentato un clima di paura e portato tanti europei a optare per destinazioni diverse". "Inoltre – prosegue il presidente Confcommercio – dalla nostra indagine è emerso che c’è stato un taglio pesante ai pranzi e feste aziendali sia per motivi legati ai costi che alle misure di sicurezza". Anche questo anno nel menu natalizio dei toscani che opteranno per il fuori casa vincerà come sempre la tradizione: tortellini in brodo e cappone, bistecca e tagliata, dolci tipici del Natale. "Le persone stanno aspettando l’ultimo momento per confermare le prenotazioni, c’è tanto interesse certo ma fino alla fine non sappiamo se questo si tradurrà in coperti" è chiaro Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Firenze. "Da 10 giorni poi – aggiunge Bianchi – la città si è svuotata. Più che le restrizioni, perché oramai gli italiani sono abituati al green pass, a incidere negativamente il clima di preoccupazione. Manca la domanda dei turisti, la fetta più pensate sui nostri bilanci". Vito Damato , presidente Cna ristorazione Firenze, analizza la situazione: "Non solo Natale e Capodanno, ma tutto il mese di dicembre è cruciale per la ristorazione, perché da solo vale il 10% del fatturato annuale. E seppur in miglioramento, siamo lontani dai livelli pre-Covid, vuoi per la contrazione dei flussi turistici internazionali, particolarmente importanti per la ristorazione fiorentina, specie quella dell’area centrale della città, vuoi per i timori legati al peggioramento della situazione sanitaria che induce alla prudenza, vuoi per la conseguente riduzione di eventi sociali come le cene prenatalizie aziendali o tra amici". Per Capodanno però, secondo un sondaggio Cna Firenze, almeno a ora, "le prospettive sono molto positive, con prenotazioni che sfiorano, grazie al turismo interno, il sold-out. Lo stesso non può dirsi per il Natale che, al momento, batte la fiacca, con prenotazioni decisamente sotto la media".