Firenze, il museo Stibbert selezionato dal New York Times tra i migliori 5 al mondo

Definito “il museo più eclettico ed affascinante di Firenze” è stato selezionato come uno dei 5 musei al mondo da seguire su Instagram

Museo Stibbert

Museo Stibbert

Firenze, 12 febbraio 2020 – A Firenze, oltre ai grandi musei famosissimi in tutto il mondo, c’è uno scrigno di arte e cultura, fuori dal circuito del grande turismo di massa, che però dovrebbe essere una tappa irrinunciabile per chiunque visiti la città. È il Museo Stibbert, che non a caso è stato selezionato dal New York Times come uno dei 5 musei al mondo da seguire su Instagram.

Il giornalista Jason Farago del New York Times afferma quanto i social media delle istituzioni museali abbiano un reale valore quando diventano un'estensione dei loro programmi culturali e non meramente un canale di promozione. Secondo Farago “se gli Uffizi attraggono le grandi folle ed il David di Michelangelo è continuamente oggetto di selfie, il museo più eclettico ed affascinante di Firenze è lo Stibbert, una villa in collina dove un amatore anglo-fiorentino di nome Frederick Stibbert ha speso il suo patrimonio per creare una collezione di scudi ed elmi, spade e corazze. Su Instagram il Museo Stibbert offre dettagli di spettacolari barde da cavalli; sciabole turche tempestate di gemme; armature alla massimiliana con elmi a testa di leone e armature da samurai”. Anche se nei prossimi giorni i musei saranno costretti a chiudere nuovamente le loro porte al pubblico, sarà possibile seguire il Museo Stibbert su @museostibbertofficial. Nato dalle collezioni di Frederick Stibbert (1838-1906), un inglese di madre toscana che qui alla fine dell'Ottocento aveva restaurato e ingrandito la piccola Villa Montughi appartenuta alla famiglia Davanzati creando la sontuosa villa di famiglia, è uno dei più interessanti esempi di eclettismo ottocentesco nonché una celebre dimostrazione di amore verso la città della nutrita comunità inglese che alla fine dell'Ottocento rappresentava una larga fetta della popolazione cittadina. Stibbert infatti, arricchitosi con il business ferroviario nella madre patria inglese, si era poi stabilito a Firenze e alla sua morte donò la villa, il parco e le collezioni alla città, facendo così nascere un'importante fondazione che aprì la casa al pubblico, analogamente ad altre case museo come il Museo Horne, il Museo Bardini o Palazzo Davanzati. La villa stessa è un importante esempio del fantasioso stile ottocentesco, e vi lavorarono alcuni fra i migliori artisti fiorentini dell'epoca, come l'architetto Giuseppe Poggi, i pittori Gaetano Bianchi e Annibale Gatti che eseguirono numerosi affreschi, e lo scultore Augusto Passaglia. In un tripudio di sale neo-gotiche, neo-rinascimentali, eccetera, è disposta la collezione di più di 50mila pezzi, forse il più importante esempio di museografia ottocentesca in città, con i più svariati oggetti d'arte dai dipinti alle armature, dalle porcellane agli arredi antichi, dai ventagli ai bottoni. La sezione più impressionante delle collezioni è sicuramente quella delle armature, unica per ricchezza, internazionalità e scenograficità dell'esposizione, con migliaia di pezzi di varie epoche, provenienti per la maggior parte dal centro Europa; ci sono alcuni esemplari di area balcanica, altri di provenienza sarda e pezzi provenienti dal Medio Oriente e dal Giappone.

 

Maurizio Costanzo