ANTONIA CASINI E MARIO FERRARI
Cronaca

Marina di Pisa si prepara, ma non basteranno 15mila tonnellate di massi per guarire la malattia

Entro aprile saranno riposizionate le barriere spazzate via dall’alluvione di cinque mesi fa: cantiere della Regione da 1,4 milioni. Per il ripascimento servono altri lavori. D’inverno perso il 40% di turisti

Marina di Pisa si prepara, ma non basteranno 15mila tonnellate di massi per guarire la malattia

Marina di Pisa, 6 aprile 2024 – Cinque mesi di attese, paure e poi sollievo per i lavori alle dighe, restano, però, alcuni "ma". Il 2 novembre 2023 l’alluvione ha spazzato il litorale pisano, il mare è entrato nelle strade dell’ingresso di Marina allagando abitazioni e negozi e lasciando fango e disperazione. "I marinesi hanno la pelle dura", ripetono gli abitanti della costa. E’ vero, stivaloni e tanta volontà, si sono rimboccati le maniche da subito e sono ripartiti dopo oltre un milione di euro di danni, ma quel giorno e molti altri a seguire sono scese anche le lacrime. Cabine distrutte in pochi minuti, merce devastata, mobili da buttare perché quando l’acqua salata si è ritirata, è rimasto un miscuglio di sabbia, terra e pensieri. Il mare si sta mangiando la costa in più punti. I residenti lo sanno. Ma eventi simili scuotono tutti. E influiscono sul turismo. "Siamo al 30-40% di presenze in meno nei mesi invernali appena passati", denunciano gli imprenditori.

Lo stato di emergenza, gli incontri, le assemblee e gli appelli. A febbraio è arrivata l’attesa chiatta per i lavori di potenziamento e consolidamento delle prime celle, quelle più vicine alla bocca dell’Arno. Entro aprile saranno posizionate 15mila tonnellate di massi, un cantiere della Regione da 1,4 milioni di euro. Ma c’è anche l’annoso problema delle spiagge che vengono erose. E che richiedono altri cantieri per il ripascimento. Le ruspe sono state già posizionate. Per questo anno sono circa 3 milioni di euro i finanziamenti regionali su tutta la costa toscana.

E ora? Il motto è "a piccoli passi". I marinesi aspettavano in gloria motonave e attrezzi per avviare la nuova stagione in serenità e poter programmare investimenti. Restano ancora tanti dubbi. A partire dalla Darsena Europa, il progetto portuale che riguarda lo sviluppo e l’ampliamento delle infrastrutture portuali di Livorno che alcuni temono possa influire sul fenomeno erosione. E anche il prossimo autunno fa paura. "Il ripristino delle dighe soffolte ed emerse danneggiate dalle mareggiate - avverte il sindaco Michele Conti - è un primo passo, ma servirà un costante monitoraggio anche negli anni a seguire per intervenire con la posa di materiali lapidei e sassi laddove si renda di volta in volta necessario". Secondo il primo cittadino saranno però decisive le opere di compensazione previste proprio nel progetto della darsena Europa: "Le spiagge pisane arretrano a vista d’occhio, a differenza della Versilia dove invece i sedimenti aumentano. Il sabbiodotto è necessario, tanto quanto una costante attenzione al drammatico fenomeno dell’erosione costiera nel parco naturalistico di San Rossore".

«Finalmente i lavori – commenta Osvaldo Perondi, marinese e dipendente del bar "Il pirata" in piazza Viviani, una delle strutture più colpite dalla furia dell’acqua a novembre scorso – anche se per verificarne l’efficacia bisognerà attendere una mareggiata. Noi peraltro stiamo ancora aspettando i risarcimenti della prima. Certo, quest’area era chiamata “il paduletto” perché è una zona a bassa pressione e, quando piove e ci sono le mareggiate, si creano sempre problemi. Forse la situazione è peggiorata con il porto. Ma io un evento così in 56 anni non l’avevo mai visto: l’acqua ci era arrivata alle ginocchia". "Le scogliere ci hanno salvato – spiega Elisa Carrara, titolare del Bagno Luisa su via Litoranea – ma adesso andrebbero rinforzate perché sono erose piano piano. Quest’anno per la prima volta abbiamo avuto l’acqua fino quasi alla strada, una situazione che non ho mai vissuto in 30 anni. A livello di sabbia, la spiaggia riesce ancora a mantenersi però il mare fa grossi danni". Si lavora e si guarda all’estate "con fiducia", la stagione aprirà ufficialmente il primo maggio, per alcuni dopo. Nella speranza che il mare quest’anno porti a Marina solo l’odore di salmastro.