Emma: "Papà, il mio Peter Pan, dopo la sua morte cerco di riprendermi"

Alla festa di Luce! il ricordo affettuoso della cantante per il padre Rosario e l'importanza di essere se stessi

Emma con i fan (Fotocronache Germogli)

Emma con i fan (Fotocronache Germogli)

Firenze, 26 novembre 2022 - Tra gli ospiti della seconda parte della serata c’è la cantante Emma intervistata dalla direttrice di Qn-La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno Agnese Pini. Una Emma nuova, più intima e profonda che ha avuto la forza di parlare anche della morte del padre Rosario anche lui musicista che ha trasmesso alla figlia la passione per la musica.

“Lo chiamavo Peter Pan perché non voleva mai crescere. Di lui ho sempre apprezzato la generosità. Faceva l’infermiere e quando qualcuno non riusciva ad andare in ospedale si recava di persona a casa a fare le medicazioni”. Dopo la morte del padre sui social si sono diffuse voci errate che hanno associato il tragico evento al Covid e ai vaccini suscitando le ire di Emma.

“Pochi giorni fa- le chiede Pini - hai aderito alla campagna di Laura Boldrini insieme a un gruppo di donne avete deciso di pubblicare i nomi e cognomi dei vostri hater. È stato importante farlo?”. Risponde Emma: “E' giusto dare un volto a questi personaggi e che tutte le altre persone vedendo nomi e cognomi, veri o falsi che siano, si possano difendere con delle “armi” a disposizione”.

Poi l’intervista si sposta sul tema del cyberbullismo. “Con la semplicità ho imparato a gestire l’emotività sui social e cerco di aiutare chi si ritrova vittima del cyberbullismo”. L’essere belli, ricchi e famosi facendo poco sta distruggendo l’autostima dei ragazzi e ciò che un tempo significava lavorare e fare sacrifici.

“Così i giovani non riescono a raggiungere subito un obiettivo si arrendono o si deprimono. Invece ci vuole sacrificio, io ancora sto imparando tanto su me stessa e continuo a lavorarci altrimenti mi sentirei in colpa a vendere plastica al pubblico”. Lavorare su se stessi significa anche dare spazio alle fragilità.

“Oggi a 38 anni non mi interessa il fatto di non essere capita o essere me stessa. Ci saranno sempre persone che non coglieranno il senso di quello che comunico ma io quanto impegno metto in quello che faccio. Non ho mai nascosto ciò che ho dentro, darei troppo spazio alle fake news se sparissi completamente”.

E sulle fake news eccone una divertente che le è capitata: “Quando sono al mare mi capita di non riuscire ad andare in bagno e quindi appena esce fuori un po’ di pancetta ecco che tutti hanno inizaito a far circolare la voce che ero incinta. Il problema è che oggi in questo Paese patriarcale la donna continua a essere vista solo come un mezzo per fare figli”.

Poi spazio agli aneddoti. “Un giorno ero a fare la spesa e sento due signore che cercavano di capire se ero io o meno. Una diceva all’altra che non potevo essere io: ‘Figurati se Emma fa la spesa’. C’è questa convinzione che chi ha successo non fa nulla a casa. Io invece lavo e stiro. E sono una che mangia di tutto, tipo per esempio un panino dell’Antico Vinaio. Datemelo e sono vostra”.

Infine il ricordo affettuoso verso il padre e l’amore per la famiglia. “Ricordo di aver letto – le dice Agnese Pini – che quando eri a scuola c’era un tuo compagno che non portava la merenda. Quando tua madre lo ha saputo ha iniziando a preparare due merende”.

“Siamo persone che non si sono mai girate dall’altra parte. Ho visto i miei aiutare tante persone. Oggi vorrei essere più presente per i miei familiari, mi sono persa tante cose ma se mi fermo io si ferma tutta una macchina e ho delle responsabilità verso chi lavora per me”. La cantante conclude con una sorta di autoconfessione: “Dopo la morte di mio padre è come se fossi nata di nuovo nel senso che quando ti succedono cose tragiche è come se uno ricominciasse tutto daccapo. Prima c’era lui e sapevo chi ero. Oggi lo devo riscoprire”.