TITTI GIULIANI FOTI
Cronaca

Fornasetti firma il Don Giovanni. "Un’opera nella realtà fantastica"

Debutto legato a Pitti Immagine: Romeo Gigli per i costumi

Parte del cast del "Don Giovanni" di Mozart: Simone Toni; Barnaba Fornasetti; Romeo Gigli

Firenze, 17 dicembre 2016 - LA CRAVATTA gialla con disegnato il terzo occhio, la barba bianca e l’aria quieta che nasconde quella sua immensa creatività. Barnaba Fornasetti sarà a Firenze versione scenografo con il Don Giovanni opera di Mozart da lui stesso sponsorizzata. Sarà in scena al Teatro della Pergola nello splendore della versione originale il 10, 12 e 13 gennaio 2017 anche col titolo originale: «Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni» di Mozart col libretto di Lorenzo Da Ponte. Un’opera che è il classico dei classici, una scenografia in chiave moderna firmata da Fornasetti, e i costumi di Romeo Gigli. Sono solo alcune delle caratteristiche della messa in scena che si potrà vedere nei giorni di Pitti Immagine Uomo, inserita nel calendario degli eventi del salone.

«La contemporaneità di mio padre è stata la mia scuola – ha detto Fornasetti –. Perchè è stato maestro di una magia preziosa e precisa. Oggi sono felice della passione di tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione di questa opera buffa, che, devo dire la verità, ho scoperto a 60 anni. Perchè – sorride il maestro – la mia musica prima di Mozart sono stati soprattutto i Beatles e i Rolling Stones». Fornasetti e lo stilista Romeo Gigli accompagneranno Mozart sul palco con la regia di Davide Montagna. «Vedremo in scena un Don Giovanni originale – ha spiegato il regista – come fu rappresentato a Praga dal libretto originale nel 1787 e con gli strumenti antichi. Unica trasgressione sarà nelle scenografie e nei costumi che però aiutano a far capire quanto moderno sia il testo originale». Le scenografie, appunto, si ispireranno ai temi cari a Fornasetti come le carte da gioco «simbolo della leggerezza – spiega l’artista – e dell’eterno imprevisto». «Sul palco – continua Fornasetti – ci saranno pannelli mobili, animati da danzatori, che daranno ritmo fluido allo scorrere veloce degli eventi. Pannelli che evocheranno una realtà fantastica in assenza di un ambiente vero e proprio, ma potentemente immaginifico e suggestivo».

Era il 29 ottobre 1787 quando il pubblico di Praga ebbe l’occasione di assistere alla prima de «Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni», cioè il capolavoro di Mozart. Il melodramma andò in scena l’anno dopo a Vienna con un cambiamento del libretto che divenne poi il più comunemente rappresentato.

L’orchestra, diretta da un appassionato e romantico musicista come Simone Toni, è composta da trenta elementi che suonano strumenti d’epoca e rispecchia l’autentica formazione mozartiana. La disposizione longitudinale, come davanti a una tavola imbandita, con gli archi contrapposti ai fiati, concorre a un risultato sonoro ed emotivo di forte impatto, così come era in origine nel Settecento. «Vorrei tanto che il teatro tornasse ad essere quello che era – ha detto Toni – un luogo di vita dove accadevano cose, non un posto lontano dalla realtà. Dirigere alla Pergola per me è un regalo, una vera emozione, il sogno di una vita». Gli interpreti vocali, parte fondamentale del progetto artistico, perseguono una scelta precisa di complementarità all’orchestra e ai suoi strumenti. E qui, Don Giovanni, seduttore che passa di conquista in conquista, rappresenta anche il rapporto tra musica e un mondo tutto sommato più vicino di quel che si crede. I protagonisti di ieri sono quelli di oggi, invischiati in sentimenti forti e profondi, stratagemmi e bugie, amori e desideri di vendetta. «Spero – ha concluso Fornasetti – di stimolare una platea varia, anche di giovani, attraverso le peculiarità artistiche e intellettuali di Don Giovanni».