La dieta che aiuta i malati di cancro a combattere il tumore, "risultati incoraggianti"

Studio su 101 pazienti oncologici condotto dall'Istituto Nazionale dei Tumori con l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare e il supporto economico di Fondazione Airc

Analisi di laboratorio (foto di repertorio)

Analisi di laboratorio (foto di repertorio)

Milano, 18 gennaio 2022 - Il tema è delicato e, nel mare della superficialità e della disinformazione che regnano soprattutto sui social quando si parla di lotta ai tumori, è bene chiarire il concetto fin da subito: qui si parla di uno studio scientifico condotto ai massimi livelli dell'oncologia italiana. Studio che ha dato dei risultati promettenti e che adesso potrà essere ampliato e approfondito.

Il tema è quello della dieta ipoglicemizzante - ovvero una restrizione calorica severa ciclica - cioè un regime alimehtare da seguire sotto stretto controllo medico e in maniera del tutto personalizzata sul paziente. Ebbene, lo studio condotto su 101 pazienti oncologici ha dimostrato che questa dieta attiva il sistema immunitario e aiuta a combattere più efficacemente il cancro.

Si tratta dello studio di un gruppo di ricercatori presso la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori in collaborazione con l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare e con il supporto economico di Fondazione Airc; è emerso che la dieta ipoglicemizzante è sicura, ben tollerata e associata ad effetti biologici positivi, se effettuata sotto supervisione medica, in pazienti oncologici. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Cancer Discovery.

I principali protagonisti di questa scoperta sono Filippo de Braud, direttore del dipartimento di oncologia ed ematologia presso Int e professore ordinario all’Università di Milano, e Claudio Vernieri, oncologo medico alla Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori e direttore del programma sperimentale di “Riprogrammazione Metabolica dei Tumori Solidi” presso l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare.

Secondo de Braud, promotore della ricerca, “i risultati di questo studio clinico sono quindi particolarmente incoraggianti per lo sviluppo futuro di questa strategia sperimentale perché dimostrano che la dieta ipoglicemizzante è sicura, fattibile e associata a un recupero del peso nella maggior parte dei pazienti oncologici trattati. Inoltre Il fatto che la dieta ipoglicemizzante riesca a ridurre i livelli ematici di glucosio e di fattori di crescita in maniera simile a quanto osservato in esperimenti con animali di laboratorio costituisce il presupposto biologico per la sperimentazione di questo approccio terapeutico in pazienti affetti da diverse forme di tumore”.

“Il risultato più rilevante di questo studio – spiega Claudio Vernieri – consiste nella scoperta che uno specifico schema di dieta ipoglicemizzante di 5 giorni, seguito ciclicamente (ogni 3-4 settimane), è stato ben tollerato da 101 pazienti oncologici. Inoltre in seguito a tale dieta, nei pazienti si sono attivate alcune cellule del sistema immunitario che hanno un ruolo importante nel riconoscere e uccidere le cellule tumorali”.

Si tratta quindi di risultati incoraggianti che andranno però consolidati e confermati in gruppi più ampi di pazienti.

La restrizione calorica è ottenuta con alimenti di origine vegetale, come verdure, pane integrale, olio extravergine di oliva, frutta fresca e secca in quantità limitate e prestabilite.

Potenziamento di chemio e immunoterapia

I pazienti coinvolti nello studio erano affetti da diversi tipi di neoplasie tra i quali tumori della mammella, del colon e del polmone. Studi condotti negli ultimi anni, presso i laboratori di Ifom e di altri Istituti, hanno evidenziato come il digiuno ciclico, o diversi schemi di diete ipoglicemizzanti, siano in grado di potenziare gli effetti antitumorali della chemioterapia e della immunoterapia. Questi effetti sono riconducibili alla riduzione della concentrazione nel sangue di glucosio e fattori di crescita che stimolano la moltiplicazione delle cellule tumorali, come l’insulina e il fattore di crescita insulino-simile. I risultati degli esperimenti condotti in laboratorio erano molto promettenti e ora, con lo studio condotto dall’Istituto Nazionale Tumori, si è preliminarmente dimostrata la reale applicabilità del digiuno e delle diete ipoglicemizzanti nella pratica clinica oncologica, senza effetti collaterali anche in soggetti fragili come i pazienti oncologici.

Aumentano le cellule "buone"

Raccogliendo e analizzando campioni di sangue prelevati prima e dopo i 5 giorni di dieta ipoglicemizzante, Licia Rivoltini, che dirige l’Unità di Immunoterapia dei Tumori, ha scoperto che “la dieta ipoglicemizzante aumenta la presenza nel sangue di cellule immunitarie ‘buone’ come i linfociti T citotossici e le cellule Natural Killer – spiega la dottoressa – Queste cellule sono potenzialmente in grado di riconoscere e uccidere le cellule tumorali. Al tempo stesso la dieta sembra ridurre le cellule immunitarie ‘cattive’ che aumentano l’infiammazione sistemica e impediscono a quelle ‘buone’ di funzionare in maniera adeguata”.

Infine, aggiunge Claudio Vernieri, “analisi più sofisticate effettuate su tessuto tumorale prelevato prima e dopo la dieta hanno evidenziato un incremento delle cellule immunitarie ‘buone’ non solo nel sangue, ma anche all’interno del tumore. Verosimilmente, lo ‘shock’ metabolico indotto dalla dieta ipoglicemizzante incrementa e attiva tali cellule del sistema immunitario nel sangue, e facilita il loro spostamento dal sangue all’interno del tumore, dove esse potrebbero riconoscere ed eliminare in modo più efficiente le cellule tumorali. Questi risultati incoraggianti, se saranno validati in gruppi più ampi di pazienti, potranno essere il presupposto anche per combinare la dieta ipoglicemizzante con farmaci immunoterapici in futuri studi sperimentali”.