LISA CIARDI
Cronaca

Dialogo su Francesco, l’uomo oltre il santo

In Palazzo Vecchio a Firenze, grande partecipazione per il secondo evento dell’anno centenario delle stimmate del frate di Assisi

Il frate Matteo Brena, la direttrice Agnese Pini, il ministro generale dei frati minori Massimo Fusarelli, il sindaco Dario Nardella e l’assessora Maria Federica Giuliani

Firenze, 2 marzo 2024 – Un dialogo dedicato alla figura di San Francesco nell’anno dell’ottavo centenario delle stimmate. Si è svolto ieri, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, l’incontro su "La Verna 800 - Le Stimmate di San Francesco tra la ‘Grande Tentazione’ e il ‘Canto Nuovo’ - Tracce per un cammino" con il sindaco di Firenze Dario Nardella, frate Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori, e Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino. Presenti anche l’assessore Maria Federica Giuliani e frate Matteo Brena, commissario di Terra Santa in Toscana.

«Oggi – ha detto frate Massimo – anche in questo salone bellissimo, siamo circondati da scene di guerra. Si dice che il potere vada conquistato, ma noi raccontiamo una storia diversa, un potere rovesciato. Parliamo di un uomo che non è un santo lineare, ma ha vissuto tante fasi diverse. Attraverso la sua tentazione, Francesco sale a La Verna e vive un incontro con Cristo che segna la sua carne, facendone ancor più un annunciatore del Vangelo. Dentro la comunione con il dolore di Cristo, tocca il punto di luce, la sorgente di vita e la canta, la fa diventare un inno cosmico. Francesco diventa lui stesso segno di pace e spero che questo ci aiuti a superare l’apatia e la mancanza di speranza di oggi".

«San Francesco è un’esperienza avvolgente e personale, ma anche sociale e politica – ha detto il sindaco Nardella –. In lui vedo il grande miracolo di riuscire a parlare a tutti e di attrarre i giovani. La Verna è storicamente legata alla città di Firenze, ma anche alla figura del sindaco La Pira, che andava lì prima di partire per i viaggi più complessi, quelli per costruire la pace. Oggi San Francesco ci ricorda che niente è impossibile, che occorre lavorare per la pace e che non dobbiamo essere ignavi. La cosa che mi angoscia di più è proprio il rischio di una deumanizzazione, il diventare insensibili a tutto". Di comunicazione, capacità di interpretare il cambiamento, ma anche del suo rapporto con la figura di San Francesco, ha parlato Agnese Pini, fra aneddoti personali, familiari e professionali. "San Francesco riesce a comunicare qualcosa a tutti – ha detto – sin dai bambini. In tanti siamo stati affascinati, da piccoli, dalla sua capacità di parlare con gli animali ed è proprio questo il ricordo che ho del mio primo viaggio a La Verna. Ma la storia di Francesco ci suscita anche un dubbio: oggi saremmo in grado di riconoscerlo? O penseremmo che è una persona strana, matta? Fo rse intorno a noi ci sono tanti San Francesco o Santa Chiara che non riconosciamo, solo perché non ci sembrano lineari".

E poi il ruolo di Francesco come comunicatore e interprete del cambiamento. "La storia ci insegna che il cambiamento va governato e non rifiutato – ha detto ancora Pini – e l’informazione di oggi non fa eccezione. Il ruolo del giornalista è raccontare la verità, non una verità assoluta ma quella che vede. Dentro questa regola, sono benvenute le innovazioni e l’intelligenza artificiale". A chiudere l’incontro, l’annuncio del sindaco Nardella: il largo posto di fronte al Chiostro di Santa Croce verrà intitolato a San Francesco Stimmatizzato.