Firenze, 28 luglio 2022 - Per chi era adolescente negli anni Sessanta, Settanta, ma anche Ottanta, il Deanna è stato un luogo di ritrovo e anche di più. Il primo appuntamento con il fidanzato o la fidanzata era al Deanna, al Deanna ci si ritrovava con la compagnia o con le amiche per poi andare in discoteca la domenica pomeriggio. Per questo a tanti fiorentini dispiace che il bar, aperto nel 1957, chiuda definitivamente.
“Sono rimasta malissimo. Perché il Deanna, specie per noi che siamo nati all'inizio degli anni Settanta, è un simbolo. Era il punto di ritrovo. 'Dove ci si trova? Ci si trova alle 2 al Deanna'. Si diceva così, tutti”, racconta Simona Banducci, fiorentina trapiantata a San Gimignano. “Abitavamo in periferia, ma ci si ritrovava sempre lì. Era comodo. L'autobus arrivava alla stazione, aspettavamo che arrivassero gli amici per poi fare un giro in centro o andare a ballare. Magari non ci siamo mai entrati nel bar a prendere un caffè, però ci ritrovavamo sempre ed esclusivamente lì”.
“Il Deanna era un'istituzione. Tutti lo conoscevano. Anche chi veniva da fuori Firenze con il treno o il pullman lo conosceva, perché usciva dalla stazione e se lo trovava davanti. Era più facile trovare qualcuno che non sapesse come arrivare in piazza del Duomo. Ma il Deanna, sì, tutti sapevano dove fosse”, aggiunge la fiorentina e volontaria della Fratellanza Militare Isabella Ranfagni. “Il sabato imbroccavi qualcuno al Ponte Vecchio? La domenica per rivederlo fissavi al Deanna, mica sul Ponte Vecchio”, aggiunge. “Per me quel bar è stato anche una tappa di crescita perché quando iniziavi a fissare con gli amici al Deanna - prosegue - significava che eri diventato abbastanza grande da smettere di fare le giratine tra i palazzi di periferia e i giardini vicino casa. Dal fissare alla parrocchia al fissare al Deanna c'era un abisso. Quando fissavi al Deanna eri figo e al top".