REDAZIONE FIRENZE

"Addio a un pezzo di storia, perde Firenze"

La chiusura di un’attività storica com il bar Deanna ha naturalmente suscitato una reazione nelle associazioni di categoria. Il moento per le piccole e medie aziende locali è tutt’altro che facile, visto che dopo due anni di Covid, i forti rincari e gli affitti molto alti stanno mettendo seriamente in difficoltà tutte le imprese.

"La chiusura di un locale simbolo della fiorentinità fa capire la gravità della situazione -dice Aldo Cursano , presidente di Confcommercio Toscana -. Già la precedente gestione dello stesso locale fu cacciata in malo modo dalla proprietà, e purtroppo è successa una cosa simile anche alla nuova e virtuosa gestione. I proprietari immobiliari stanno tirando la corda sempre di più, ma finisce sempre per spezzarsi. Dal vecchio Deanna erano nati il nuovo bar e un ristorante, uno ha chiuso adesso, l’altro ha abbassato la saracinesca tre anni fa, è chiaro che ci sia qualcosa che non va. Se le uscite superano le entrate, anche le attività di qualità sono costrette ad alzare bandiera bianca, ma così non perdono i gestori, ma la città. Stiamo mettendo in serio rischio tutto il nostro modello produttivo, oltre a quello sociale. I bar sono punti importantissimi nella vita delle persone, e non stiamo premiando il lavoro di qualità. Dobbiamo intervenire a livello normativo per tutelare le attività, che si stanno trovando sempre di più schiacciate e con il cappio al collo".

Punta il dito sulla gestione del turismo e sul caro affitti anche il presidente di Confesercenti Firenze, Claudio BIanchi.

"Il mercato ha da sempre le sue dinamiche - spiega Bianchi -, ma il Covid ha certamente accelerato tutti i processi. Dove non c’è stato accordo tra gestori e proprietari dei fondi immobiliari, magari per un canone rimodulato, quasi tutte le attività sono state costrette a chiudere i battenti. Il problema del caro affitti a Firenze esiste da sempre, anche da prima del Covid, e adesso la situazione non può che essere peggiorata. Stiamo rendendo sempre più difficile vivere il centro della città ai fiorentini, e questo porta al fatto che se non ci sono turisti, le attività no nriescono ad arrivare a fine mese, e sono costrette a chiudre".

ia.na.