Covid Toscana, vaccinazione davvero di massa. A 100mila persone nei week-end

Il piano speciale della Regione. I dati sul contagio rassicurano: zona gialla anche la prossima settimana

Vaccinazioni Covid

Vaccinazioni Covid

Firenze, 22 gennaio 2021 - Nella pianificazione della campagna vaccinale di massa si guarda anche alle esperienze del passato. E il governatore toscano Eugenio Giani è pronto a lanciare il Vaccination Day, almeno una giornata al mese, anzi, probabilmente un fine settimana, in cui la Toscana si fermerà, per dedicarsi totalmente alla vaccinazione. Come e quando? "In questo momento il problema è che mancano i vaccini, ma appena ci sarà la certezza di avere una grande quantità di dosi faremo partire la più grande campagna di vaccinazione di massa della storia, con un’organizzazione capillare e con giornate interamente dedicate ai vaccini", spiega Giani.

L’idea del Vaccination Day era nata con il V Day del 27 dicembre, la data simbolica in cui in tutta Europa si è cominciato a vaccinare contro il virus, però moltiplicando luoghi e operatori sanitari in ogni parte della regione, dalle città alle periferie più remote. Grandi numeri: se la Toscana con il piano che sta mettendo in piedi pensa di poter fare 20mila vaccinazioni al giorno, nelle date del V Day ne prevede 100mila. Nella fase che ci apprestiamo a vivere è importante mantenere basso il numero dei contagi.

La Toscana si sta comportando bene, anche la prossima settimana si conferma per la nostra regione la fascia gialla. L’indice Rt rimane sotto quota 1 (0,98 medio, 0,93 limite inferiore, nella settimana 31 dicembre-6 gennaio) e l’occupazione dei letti si è ulteriormente abbassata.

Perché per la vaccinazione si guarda al passato? "Ci sono esperienze da non buttare ma attualizzarei – spiega Giani – Mi riferisco alla grande campagna contro il vaiolo". L’8 maggio 1980 l’Oms annunciò che il mondo era libero dal vaiolo, malattia virale molto contagiosa e letale nel 30% dei casi che nel secolo precedente alla sua eliminazione aveva causato quasi 500 milioni di morti. Grazie al vaccino, in quel caso obbligatorio in molti paesi, fra i quali l’Italia, Nord America e Europa sconfissero il vaiolo all’inizio degli anni Cinquanta, mentre la malattia continuava a uccidere nel resto del mondo. "Fu con una straordinaria campagna vaccinale promossa dall’Oms nel 1967 con cui si arrivò all’eradicazione", racconta Giani. Coinvolse tutti i governi, concordi nell’attuare misure straordinarie tra cui il Vaccination Day, due giorni all’anno.

Tutto si fermava per concentrarsi sulle vaccinazioni effettuate nelle strutture sanitarie, ma anche per strada, attraverso posti di blocco. "Nelle città, ma anche nelle più sperdute periferie del mondo – racconta Giani – I risultati furono straordinari perché anche il Sud America si liberò dal vaiolo nel 1971, seguito dall’Asia nel 1975 e dall’Africa nel 1977".