Covid-19, aumenta il rischio di abbandono dei cani

A mobilitarsi a sostegno dei migliori amici dell'uomo e dei loro padroni infettati dal virus sono i giovani soci del Rotaract Club Firenze che attraverso il progetto "Mi Fido", in collaborazione con il Parco degli animali e con ATA-PC, scendono in campo per risolvere concretamente la situazione

I soci del Rotaract Club Firenze

I soci del Rotaract Club Firenze

Firenze, 6 febbraio 2021- Mai come in questo lungo periodo di pandemia il detto “il cane è il migliore amico dell'uomo” si è riempito di significato. La forzata condizione di rinuncia a buona parte delle attività sociali cui eravamo abituati ci ha portato a ripiegare sugli affetti di casa, come fonte di sostegno e conforto. Eppure, la minaccia del Covid-19, in certi casi, sta rischiando di minare anche le possibilità di accudimento dei propri amici a quattro zampe da parte di padroni che, se contagiati, non possono portarli dal veterinario o comunque fuori casa per mantenere le salutari abitudini quotidiane. Per fortuna la sensibilità dei soci del Rotaract Firenze ha portato il Club fiorentino under 30 a mettersi personalmente in gioco per risolvere il problema. Scegliendo di aderire al service nazionale “Mi Fido”, infatti, appositamente promosso dal Distretto 2090 (Abruzzo, Marche, Toscana e Umbria) per sensibilizzare all’adozione e combattere l’abbandono dei cani, i ragazzi del Rotaract Firenze hanno dato vita a due progetti molto interessanti «Il primo -spiega la presidente Giorgia Barbarisi- riguarda la sensibilizzazione alla tematica, attraverso la divulgazione su canali social, incontri telematici ad hoc e visite alle realtà esistenti sul territorio che lavorano quotidianamente, da anni, per supportare gli animali abbandonati e le famiglie che scelgono di accudirli, attraverso servizi di vario genere. Esempio ne è stato l'evento telematico dello scorso novembre, nel quale l'assessore all'Ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re ci ha illustrato il progetto del Parco degli Animali, che a tutti gli effetti è molto più di un semplice canile, e ci ha presentato le varie convenzioni con associazioni come l’E.N.P.A. e i canili di tutta l’area metropolitana di Firenze».

«La normativa vigente, nazionale e regionale -sono le parole dell'assessore Del Re-, obbliga le amministrazioni comunali a dotarsi di canili rifugio o ad appoggiarsi a strutture in convenzione per garantire l’ospitalità ai cani reperiti vaganti e senza chip o ceduti al Comune da proprietari in difficoltà. La nostra amministrazione ha scelto di costruire e gestire direttamente il proprio canile rifugio, ritenendo questo servizio come prioritario per la propria comunità. Si tratta di una struttura all’avanguardia, che si sviluppa come un vero e proprio ‘parco degli animali’ su un’area di 2,5 ettari e soddisfa ampiamente le esigenze del territorio. Grazie ad un’efficace politica di adozioni, che riesce a liberare ciclicamente posti nella struttura, l’Amministrazione ha potuto infatti sottoscrivere convenzioni con 15 comuni limitrofi che possono a loro volta utilizzare il parco come canile rifugio per i loro cani senza padrone, oltre ad ospitare cani sottoposti a sequestro penale, in convenzione con la Lega Anti Vivisezione di Roma. Nel tempo -continua Del Re- il nostro Parco degli Animali è diventato una struttura di riferimento e supporto al variegato mondo dell’associazionismo e dei volontari. In particolare, in questi ultimi anni ha ripreso vigore la Consulta delle Associazioni Animaliste e Ambientaliste che si riunisce almeno quattro volte l’anno. Inoltre, grazie alla collaborazione con alcune associazioni che si sono dotate di guardie zoofile, è stata sviluppata un’intensa attività di controllo sul territorio per le problematiche legate all’abbandono delle deiezioni e alla circolazione di cani senza guinzaglio. All’interno del Parco è stato riservato uno spazio a tre associazioni, Croce Rossa Italiana, SICS Italia – cani dal salvataggio in acqua - e Alpaha onlus, che vi svolgono la loro attività con l’obiettivo di dar vita a una struttura aperta alla città e ai suoi bisogni».

Ospite della serata è stato anche Pietro Rubellini, direttore del Consiglio Comunale, tra gli ideatori del Parco degli Animali così come oggi possiamo ammirarlo «L’idea del Parco degli animali è nata nel 2007 e la struttura principale è stata inaugurata nel giugno 2011 -spiega Rubellini-, anno in cui l’amministrazione comunale pensò di superare la logica dei canili “lager” e realizzare un luogo dedicato all’interazione positiva tra uomini ed animali domestici in senso ampio. Quindi non solo cani, negli anni si sono sviluppate le altre attività dedicate ad animali diversi oltreché agli uomini stessi in termini di socializzazione, terapia e “utility”. Questo fulcro centrale ha avuto la sua materializzazione costruttiva in una struttura, tuttora all’avanguardia in termini funzionali ed estetici, che consente la migliore vivibilità ed assistenza agli animali ricoverati ma anche il massimo della accessibilità e piacevole fruibilità da parte dei cittadini, per la loro interazione con gli animali».

Non appena la situazione legata all’emergenza sanitaria lo consentirà, il Rotaract Firenze organizzerà una visita guidata alla scoperta di tutte le persone che contribuiscono alla buona riuscita del parco, come per esempio il responsabile Arnaldo Melloni «A differenza di quasi tutte le città italiane medio grandi -spiega Melloni-, Firenze ha deciso di gestire direttamente il canile rifugio con l'impiego di dipendenti pubblici provenienti dall'Ufficio Tutela Animali e formandone altri per integrare l'organico. Questa scelta si è rivelata vincente, soprattutto in tema di adozioni. Infatti, nelle strutture private, anche se di alto livello professionale e qualitativo, la missione principale non è l'adozione. I contratti che le Amministrazioni fanno con i canili privati sono quasi sempre remunerati con un importo fisso per cane per giorno e ciò evidentemente non è incentivante per le politiche di adozione. La gestione diretta, viceversa, ha consentito di aumentare significativamente le adozioni che ad oggi, dalla data di apertura del Parco, superano le 600 unità».

Il secondo ambito d'intervento del progetto firmato dal Rotaract Firenze riguarda il supporto materiale alle strutture e alle associazioni presenti sul territorio, attraverso la raccolta di fondi “Un gadget per Mi Fido”, che il Club ha inaugurato in occasione del Natale e che consentirà di contribuire al sostentamento degli animali ospiti del parco, grazie al dono di mangime e beni di prima necessità. Collegandosi al sito www.rotaractfirenze.org, chiunque può acquistare dei gadget a tema, idee regalo personalizzabili sui cui può essere stampata una fotografia a propria scelta, grazie alla collaborazione del negozio di ottica Fontani. C'è poi una terza via di azione a favore dei cani fiorentini e dei loro padroni, che vede i giovani soci del club scendere in campo come volontari attivi nelle attività delle Associazioni che collaborano con il Comune di Firenze «Attraverso il progetto “A spasso con (Mi) Fido” -spiega Barbarisi- aiuteremo le persone momentaneamente ostacolate da problemi di tipo familiare o sanitario nell’accudire i propri animali domestici. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Tutela Ambienti Animali e Protezione Civile (ATA-PC) porteremo fuori casa gli animali o li accompagneremo ad effettuare visite veterinarie e ci renderemo disponibili per eventuali altre necessità che si propongano in questo periodo di importanti limitazioni. Ovviamente -puntualizza Barbarisi-, prima di intraprendere questo percorso, abbiamo fatto alcune giornate di formazione con un addestratore presso il parco, e nel corso dell'ultimo incontro la presidente di ATA PC Claudia Barsi ha voluto omaggiare il nostro club con una targa di riconoscimento. La catena della solidarietà risulta oggi ancor più indispensabile anche per la prevenzione dell’abbandono degli animali e per il benessere psicologico dei padroni che rischiano di risentire profondamente del temporaneo stato di assistenza deficitaria ai propri amici a quattro zampe. Tanto che -anticipa la presidente- insieme ad ATA-PC vorremmo realizzare delle locandine con delle immagini che stimolino le persone a non abbandonare gli animali e all'adozione dei cani adulti, spesso scansati per paura del bagaglio emotivo pregresso che l'animale porta con sé».

«Prima di prestare servizio all’interno del Parco degli Animali -spiega Claudia Barsi, presidente di ATA-PC- i nostri volontari vengono formati con nozioni di base che riguardano la gestione dell’animale nel gioco e nell'interazione con i simili e con le persone. Dopo di che si può prestare volontariato facendo fare ai cani passeggiate all’interno delle aree verdi del bellissimo parco. Purtroppo all’interno della struttura ci sono anche cani che hanno subito maltrattamenti ed hanno bisogno di recuperare la fiducia nell’essere umano e nei volontari che, con l’aiuto del personale interno al canile, hanno il compito di contribuire al loro percorso riabilitativo o educativo, con la finalità di trovare per ognuno il contesto familiare più adatto». Entrambe le iniziative “A spasso con (Mi) Fido” e “Un gadget per (Mi) Fido” hanno ricevuto il patrocinio del Comune di Firenze.

Secondo il regolamento del Service nazionale “Mi Fido”, i club Rotaract che aderiscono all'iniziativa avranno modo di partecipare al relativo concorso nazionale che si concluderà il 1 aprile 2021 e che permette la candidatura dei propri progetti, valutati poi da una commissione di rappresentanti degli RRD italiani. All’interno del concorso verrà premiato il service più innovativo e con maggiori capacità comunicative verso l’esterno. Il club vincitore verrà annunciato in sede di Congresso Nazionale e, oltre a ricevere un riconoscimento, verrà omaggiato dallo sponsor ufficiale di una quantità di mangime da donare al canile della propria città.

«Quello che cerchiamo di fare fin dall'inizio dell'anno -conclude Barbarisi- è non fermarsi, come persone e come associazione, e di trovare modi alternativi di fare Rotaract. Negli anni passati è stato semplice trovare modi per impegnarsi con attività filantropiche; ma ora che ci troviamo a vivere una situazione di quasi isolamento sarebbe più facile fermarsi e rimandare ad un futuro lontano. Col nostro impegno stiamo cercando invece di far capire alle persone come si possa fare tanto anche restando a casa».