Coronavirus, Carlo Conti cambia abitudini: "Faccio selfie, ma a distanza"

Il conduttore tv è a riposo forzato per lo stop alla Corrida. "Mi godo la famiglia". I racconti della guerra e un appello ai ragazzi: "Non rischiate mai"

Carlo Conti mentre conduce La Corrida

Carlo Conti mentre conduce La Corrida

Firenze 10 marzo 2020 - La vita al tempo del coronavirus è cambiata per tutti. Anche per un re della televisione, un personaggio giustamente amatissimo da tutto il pubblico, come Carlo Conti. Un conduttore di programmi di successo rassicurante, professionale, che entra in punta di piedi e affabilmente nelle case degli italiani e che trova sempre il modo di diffondere messaggi positivi. Come in questo caso. Allineandosi ai tanti colleghi e colleghe amati come lui dal grande pubblico, invita tutti “a stare a casa e seguire scrupolosamente tutte le indicazioni dei sanitari. Perché solo rispettando questo nuovo stile di vita usciamo fuori dalla terribile emergenza”.

Carlo è nella sua casa di Firenze insieme alla moglie Francesca e al piccolo Matteo che come tutti i bambini ha interrotto momentaneamente la frequenza scolastica. 

Un modo di trascorrere la giornata forzatamente meno frenetico rispetto alla quotidianità di un paio di settimane fa.

“Decisamente sì. Sono qui che gioco con mio figlio Matteo e mi godo la mia famiglia, leggo libri. Scorrono no stop sulla Tv gli aggiornamenti sulla situazione davvero difficile che stiamo vivendo ed è logico che l’attenzione molto sia concentrata lì. Penso anche ai programmi ma ora le priorità sono altre”

Hai dovuto interrompere la “Corrida” perché nello storico format Rai il pubblico è indispensabile in quanto svolge il ruolo di giudice. 

“E’ stata una decisione dolorosa ma necessaria. Non si può rischiare e, come abbiamo fatto noi, non deve rischiare nessuno".

Nessuno, appunto. Non solo nei programmi  televisivi.  

"Mi appello ancora una volta a tutti e in particolare ai ragazzi. Socializzare in modo numeroso come si è abituati a fare, espone a troppi rischi. Ritrovarsi in una piazza in tantissimi a chiacchierare e bere in questo momento è altamente pericoloso”.

E' una situazione drammatica e di cui avremmo fatto volentieri a meno. Però, invita a riscoprire valori importanti

“Facevo riferimento proprio a questo. Recuperare i rapporti familiari, parlare di più in casa, avere più tempo per se stessi significa ritrovare rapporti che nella frenesia di tutti i giorni avevamo messo un po’ da parte. Stiamo a casa e usiamo tante precauzioni”.

Certo, che un personaggio amato dal grande pubblico, quando è per strada, diventa un ‘bersaglio’ dell’affetto della gente 

“Fa molto piacere – continua Carlo Conti -  sentire che il pubblico ti ama ma in questo momento dobbiamo fare attenzione. Proprio stamani a Firenze all’uscita di una farmacia ho incontrato una signora che mi ha chiesto una foto. Ho detto sì ma l’abbiamo fatta rispettando le distanze che vengono giustamente imposte”.

Penso che ti siano venuti in mente in questi giorni i racconti di tua madre Lolette riferiti al drammatico periodo della guerra. Ti sembra di vivere una situazione analoga?

“L’emergenza è davvero grande, dobbiamo essere consapevoli di ciò che accade ma la tragedia della guerra vissuta dai nostri nonni e dai nostri genitori e qualcosa che non credo sia paragonabile a ciò che viviamo adesso. Quella era una guerra sanguinosa, dove c’era la fame e non si sapeva davvero come sarebbe andata a finire Noi abbiamo tutti i generi di prima necessità, case calde, l’acqua, la tv che ci informa, il computer. E soprattutto possiamo contare su queste splendide persone che sono i medici, gli infermieri, i paramedici e tutti i soggetti che sono in campo e che stanno lavorando con professionalità, abnegazione e umanità per debellare gli effetti del coronavirus. Li ringrazio di cuore, con un grande affetto che è quello mio e di tutti gli italiani.  Grazie a loro ce la faremo ma dobbiamo avere tutti un comportamento responsabile perché è fondamentale”.

Carlo Conti,  sogni di essere tu ad annunciare da un tuo programma che è tutto finito, che si torna alla normalità?

“Io sogno e spero – conclude Carlo Conti - che questo giorno arrivi presto.  Non importa se sarò io alla Corrida o in un altro programma a comunicarlo. Bisogna essere fiduciosi che questa battaglia durissima verrà vinta con il contributo generale. Tutti dobbiamo fare la nostra parte”.