Il virus incalza: la Toscana arrossisce. Province e comuni, chi rischia di più

Oggi il verdetto. Dopo Pistoia e Siena, tremano Prato, Arezzo, l’Empolese, la Versilia. Summit sulla scuola

Molte aree della Toscana rischiano un altro stop, con nuovi divieti

Molte aree della Toscana rischiano un altro stop, con nuovi divieti

Firenze, 5 marzo 2021 - Sono in aumento le zone rosse in Toscana: oggi dovrebbero confermare per un’altra settimana Pistoia e Siena, mentre si valuta l’istituzione di nuove zone. Lo stop potrebbe scattare da lunedì per la provincia di Prato. Ma prima saranno valutati e analizzati i dati e si aprirà un confronto con il sindaco.

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Le altre zone a rischio rosso sono l’Empolese, la Versilia, la Valdichiana aretina e l’area aretina con Casentino e Valtiberina. Ma complessivamente la regione dovrebbe restare in zona arancione per tutta la prossima settimana. Anche se l’ufficialità arriverà solamente oggi con l’analisi del monitoraggio di Istituto superiore di sanità e ministero della salute, l’indice di contagio Rt (calcolato tra l’11 e il 17 febbraio) scende a 1,19. Non che la situazione sia migliorata, anzi (ieri registrati altri 1.239 casi e 23 decessi). Ma avendo fatto un elevatissimo numero di tamponi di screening, è sceso il numero dei soggetti positivi sintomatici e di conseguenza l’indice Rt che è calcolato proprio sulla base dei soggetti con sintomi.

La decisione delle zone rosse su base provinciale e comunale sarà decisa oggi. In base agli ultimi dati aggiornati di incidenza di nuovi casi per 100mila abitanti la provincia di Siena resta quella più colpita con un tasso di 381, quella di Pistoia è a 373 con la Valdinievole più alta, a 380. La provincia di Prato è in crescita rapida, a 257, poi l’Empolese a 317, la Versilia a 315, la Valdichiana aretina a 279, la zona dell’Aretino, Casentino e Valtiberina a 264.

Il grafico del gruppo CovidStat Infn:

Sarà il presidente con i sindaci delle zone a più alto tasso di crescita a valutare se far scattare le zone rosse. Mentre sempre nel pomeriggio di oggi si riunirà il neonato Ceps, il Comitato regionale per l’emergenza e la prevenzione scolastica formato da 15 persone: autorità sanitarie e scolastiche, prefetti, Anci e Upi, perché siano coinvolti tutti i soggetti del mondo della salute e dell’educazione. In sostanza il governatore toscano Eugenio Giani accoglie il nuovo dpcm che entrerà in vigore domani e che impone chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse. Mentre prima ne discuterà con il Ceps per i Comuni in zona arancione dove l’incidenza di nuovi positivi in una settimana supera i 250 casi su 100mila abitanti, dove sono presenti contagi da varianti (ormai quella inglese in Toscana rappresenta il 54% dei casi) e dove la crescita del numero dei contagi è esponenziale.

"Non ci sono meccanismi automatici, sono scelte di grande responsabilità", spiega Giani. "Per questo ho deciso di istituire un comitato di consultazione che si riunirà ogni venerdì, nel tardo pomeriggio". Il venerdì dopo che il comitato tecnico scientifico a livello nazionale avrà comunicato le valutazioni alla cabina di regia e di conseguenza la collocazione delle regioni nella rispettiva fascia colore, in Toscana si riunirà il Ceps per valutare, il presidente prenderà la decisione e firmerà l’ordinanza, valida dal lunedì. Chiusura di scuole e zone rosse scatteranno tutte dal lunedì.