Coronavirus. "Forse sono stata io a contagiarlo. Il viaggio in Oriente non c’entra"

Parla la moglie del ’paziente 1’ di Firenze. "Sembrava un’influenza, ma gli antibiotici non facevano effetto"

Coronavirus, soccorritori del 118

Coronavirus, soccorritori del 118

Firenze, 26 febbraio 2020 - «Siamo tornati dalle vacanze di Natale a Singapore e nelle Filippine il 6 gennaio, la nostra vacanza non c’entra nulla con il contagio". E’ preoccupata per le condizioni del marito, il primo caso a Firenze risultato positivo al tampone diagnostico per coronavirus.

Signora, suo marito può essere stato contagiato nel corso di un viaggio successivo? "Dal 6 gennaio non ci siamo più mossi granché da Firenze, al massimo siamo andati sulla costa. Ma non abbiamo preso treni né aerei. E’ evidente che il virus lo abbiamo preso qui".  

Dice «abbiamo preso il virus»: si è ammalata anche lei? "Io ho avuto una sindrome simil influenzale prima di mio marito, mi sono ammalata il 10 febbraio: quindi oltre un mese dopo il rientro a Firenze".  

Quindi potrebbe essere stata lei a contagiare suo marito? "Io sono guarita intorno al 14 di febbraio, mio marito si è ammalato domenica 16, è possibile".  

Avete frequentato persone che avevano fatto viaggi in zona a rischio? "Vorrei puntualizzare che non abbiamo aziende in Cina e non abbiamo più viaggiato dopo quella vacanza. Abbiamo una vita di relazione come tutte le persone normali. Abbiamo dovuto fornire i nominativi di tutti i nostri amici, che stanno bene, e ricostruire tutti gli spostamenti, ma ripeto che abbiamo avuto rapporti con familiari e colleghi di lavoro. Nessuno di loro a quanto ne sappiamo era stato in zone a rischio contagio".  

Lei che sintomi ha avuto? "Non mi ammalo quasi mai. Avevo forti dolori alle articolazioni, un po’ di febbre ma mai alta, un po’ di tosse. Non ho avuto né mal di gola, né raffreddore. Insomma ho superato la sindrome senza grandi problemi".  

Ora lei è in quarantena obbligatoria. "Sì, certo".  

Suo marito rispetto a lei ha sviluppato una sindrome più forte. "Si è ammalato domenica 16 febbraio: aveva dolori forti, un po’ di tosse e la febbre che ogni giorno saliva di più".  

Avete chiamato il medico di famiglia? "Sì, ha prescritto gli antibiotici a mio marito che però non hanno funzionato".  

E poi cos’è successo? "Venerdì abbiamo richiamato il medico perché gli antibiotici non funzionavano, poi lunedì mattina con la febbre a 39,5 lo abbiamo contattato pensando che fosse il caso di andare all’ospedale. Ci ha detto di non muoverci da casa e che avrebbe chiamato lui il 118: mio marito è stato portato all’ospedale di Santa Maria Nuova e nella notte spostato alle malattie infettive di Ponte a Niccheri".

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