Come fare l'orto nel balcone, parla l'esperto: "Fiori e piante per spirito e stomaco"

Il presidente dell'associazione Toscana Orticultura, dottor Alberto Giuntoli, spiega qualche piccolo segreto per iniziare

Il dottor Alberto Giuntoli, presidente Società Toscana Orticoltura

Il dottor Alberto Giuntoli, presidente Società Toscana Orticoltura

Firenze, 26 giungo 2022 - Pomodori, melanzane, cetrioli, piantine aromatiche e qualche fiore: una piccola oasi di bontà e bellezza a portata di mano che "regala" prodotti sani a centimetro zero. Così, sempre più in voga da un paio d'anni a questa parte, l'abitudine di coltivare l'orto sta prendendo spazio nei giardini, ma anche nelle case per chi ha un balcone.

Ma basta davvero un piccolo spazio per mettere a frutto i semi della terra? "Grandi o piccoli che siano, gli spazi di cui disponiamo, storicamete, sono sempre stati sfruttati a seconda dell'esigenza del momento, mi spiego: durante la guerra chi disponeva di un giardino lo ha certamente trasformato in un orto e così è stato anche in questo lungo periodo di pandemia", spiega il dottor Alberto Giuntoli, presidente della Società Toscana Orticultura. Ed è proprio lui che ci regala qualche consiglio prezioso su come cimentarsi con piantine, vasi, strumenti del mestiere e tanta buona volontà. "Come primo punto direi che servono passione e dedizione - spiega l'esperto - e credo sia sempre molto piacevole mantenere un equilibrio tra piante e fiori. Inoltre questo favorisce anche la natura circostante, l'impollinazione delle api in primis. Fare orto, come anche giardino, è creare un piccolo ecosistema".

Con la dedizione ma senza lo spazio si arriva a poco però: "In realtà basta davvero un piccolo balcone per piantare qualcosa: si possono utilizzare i vasi, in terracotta ma anche un bel vaso di plastica. Per esempio, prendiamo i pomodori: una piantina per vaso, che dev'essere abbastanza capiente, del terriccio, del concime organico, sole e acqua. Nel caso in cui si disponga di un giardino, il concime si può mettere nella buca dove verrà poi messa la piantina oppure anche i semi. Basta una terrazzina di due metri per sistemare un paio di bei vasi. In fondo un po' di verde fa sempre bene allo spirito oltreché allo stomaco".

Ma per chi è alle prime armi ci sono delle regole da rispettare e degli errori da evitare? "Sbagliare è normale, però mi sento di dire che non bisogna demordere subito, la terrà è generosa e ripaga sempre. Serve pazienza. In concreto - continua Giuntoli - ecitare di utilizzare troppo concime e non annaffiare eccessivamente sono due accortezze che ci risparmiano il rischio che le piante si ammalino. Al contempo sono buone pratiche che aiutano a preservare l'acqua, in questo momento di siccità, un bene ancor più fondamentale. Mentre per chi ha l'orto in giardino consiglierei la pratica della pacciamatura che evita il proliferare delle erbacce. E' una tecnica che serve per ostacolare i patogeni ma anche per utilizzare meno acqua, una sorta di "cappotto" che si usa nei palazzi, ma per le piante. Per realizzarla serve del materiale organico, come la paglia, da mettere alla base della pianta. Una volta posizionata farà sì che dal terreno evapori meno acqua".

E ci sono dei tempi da rispettare? "La semina viene fatta in inverno, per mettere a dimora le piantine invece si puà cominciare a metà o fine aprile. Ma anche adesso va benissimo", spiega Giuntoli.

Quella dell'orto è un'abitudine che impegna, certamente, ma che sempre di più anche rallegra. Il perché è presto svelato: coltivare qualcosa e vederne poco dopo i frutti dà grande soddisfazione e non solo. Negli ultimi anni, grazie anche al progetto "Hortus Communis" sviluppato a Firenze, nella sede di Borgo Pinti di Montedomini, sono sempre più le persone che si avvicinano alla cultura dell'orto anche per scopi benefici in un'ottica completamente inclusiva. Per esempio anziani o persone autistiche. In proposito lo studio Bellesi, insieme alla Croce Rossa, Montedomini e l'associazione Autismo Firenze, hanno realizzato questo spazio di condivisione e pratica dell'ortoterapia.

E se qualcuno avesse intenzione di cimentarsi in questa pratica così preziosa per l'ambiente è possibile anche mostrarne i propri frutti partecipando alla 3° edizione del Concorso “Fiori a Fiorenza” che premierà il più bel balcone fiorito di Firenze. Un evento a cura della Società Toscana di Orticultura in collaborazione con il Comune di Firenze per promuovere attraverso azioni concrete i valori della sostenibilità partendo dalla cura dei piccoli spazi verdi privati della città. Iscrizioni aperte fino al 15 settembre (per info clicca qui).