La Spezia, parco occupato dai cinghiali: la vicenda si tinge di giallo

Ormai da sei giorni ingresso vietato alla più bella area verde della città. Il Comune provvede all’alimentazione in attesa di riuscire a trasferirli

Grande la mobilitazione degli animalisti a tutela degli animali nel parco

Grande la mobilitazione degli animalisti a tutela degli animali nel parco

La Spezia, 14 agosto 2022 - Nel parco dei bambini occupato dai cinghiali - e per questo reso off limits alle famiglie da sei giorni - spunta il cadavere di un cucciolo non censito. Si tinge di giallo la telenovela della principale area verde della città della Spezia divenuta dimora degli ungulati, presidiata dagli animalisti che, nonostante l’ordinanza anti-abbattimento del sindaco Pierluigi Peracchini, temono colpi di mano. La carcassa dell’animale-mignon è spuntata ieri mattina attorno alle 8 in parallelo alla scoperta che il cancello del parco posto a una manciata di metri da essa aveva la chiusura - costituita da una banale fascetta di plastica per il serraggio dei fili elettrici - manomessa. Della serie: qualcuno è entrato di soppiatto. Un’ipotesi da porre in relazione col ritrovamento della carcassa dell’animale nella misura in cui lo stesso non risultava ’registrato’ all’atto della chiusura del parco. Nove (due adulti e sette cuccioli) erano i cinghiali censiti da carabinieri-forestali e guardie faunistiche della Regione nel loro primo intervento. Lo stesso numero dei cinghiali osservati ieri.

Il ritrovamento ha innescato le procedure del servizio di sanità animale dell’Asl 5: recupero del cadavere finalizzato all’autopsia e agli accertamenti previsti per fronteggiare la peste suina. Ieri sera la carcassa era ancora custodita nei congelatori del centro veterinario. Ma sono trapelate delle indiscrezioni a conferma dell’ipotesi di una collocazione mirata nel parco: da una parte le dimensioni del cucciolo, più piccolo rispetto a quelli del branco; dall’altra il posizionamento dell’animale alle spalle di un albero in un assetto che, agli occhi degli esperti, non sarebbe dello risultato indicativo di una morte in sito.

Sui social rimbalzano due rappresentazioni: quella (ad opera di un dipendente del Comune) di un’allocazione connessa ad un investimento avvenuto nei pressi del centro commerciale le Terrazze (ma sfugge la logica del trasferimento nell’area blindata) e quella di un presunto avvelenamento. Di certo, assistiti dall’avvocato Valentina Antonini, gli animalisti hanno presentato una denuncia. "Chiediamo alla procura di procedere per il reato di uccisione di animali previsto all’articolo 544 bis del codice penale e che prevede una pena da 4 mesi a 2 anni di carcere" spiega il legale.

Esposto annunciato invece da un agricoltore, Andrea Busetto Vicari, che contesta l’inerzia delle amministrazioni - comunale e regionale - a uscire dall’impasse; ieri ha presenziato davanti al Parco con un cartello: "Solidarietà agli agricoltori, eradicazione dei cinghiali". Intanto nove ungulati scorrazzano nell’oasi verde; il Comune provvede all’alimentazione in attesa di definire il trasferimento in un’area dedicata, da individuare.