Processo Ciatti, la testimonianza choc: "Ho visto lo sguardo di Niccolò perso nel vuoto"

Gli amici del giovane fiorentino ucciso in Spagna: "Il suono della pedata alla testa si è sentito nonostante il rumore della discoteca"

Girona (Spagna), 30 maggio 2022 - ​ "Ho visto quel calcio e ho pensato che fosse mortale. Poi ho visto lo sguardo di Niccolò perso nel vuoto". Alessandro Marconi, uno dei migliori amici di Niccolò Ciatti, era vicino a lui, sulla pista della discoteca St Trop di Lloret de Mar, la sera dell'11 agosto del 2017 quando "un ragazzo con la maglietta grigia gli dà una violenta spinta".

Da lì in poi, con un altro, con la maglietta rossa, "sono furie scatenate, come impazziti", aggiunge Filippo Verniani, un altro amico. "Quando Niccolò è finito a terra, inerme, ha ricevuto la pedata alla testa. Il suono di quell'impatto l'ho sentito nonostante il rumore della discoteca". 

Il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci ucciso in un pestaggio in discoteca, è cominciato. A Girona, ci sono gli imputati, i due ceceni Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, e ci sono i genitori di Niccolò, Luigi e Cinzia, e la sorella Sara.

Nel pomeriggio, gli amici rivivono quella notte, fornendo dettagli raccapriccianti degli ultimi istanti di vita di Niccolò, che nella vita faceva il commerciante al mercato di San Lorenzo. Non li hanno uditi, però, i genitori: in quanto testimoni, non potranno assistere all'udienza fino a che non saranno sentiti.

La loro rabbia per una vita straziata, quasi cinque anni or sono l'hanno sfogata quando, all'arrivo in tribunale, hanno incrociato per la prima volta gli imputati. "Assassini", hanno gridato. Non c'è stato un contatto per l'intervento della polizia. Il pubblico ministero, Victor Pillado, ha manifestato l'intenzione di chiedere una condanna a 24 anni per Bissoultanov, che la notte dell'omicidio indossava una maglia grigia. La famiglia Ciatti, tramite i legali, chiede quindici anni anche per Magomadov, quello vestito di rosso. La difesa punta a ridimensionare tutto in poco più che colposo. In quel caso, la pena non supererebbe i quattro anni.