Covid, in Umbria chiuse tre Chirurgie. Proietti: "Una scelta grave e scellerata"

Causa trasferimento degli infermieri la Asl stoppa per un mese le sale operatorie di Castiglione, Assisi e Umbertide. L'ira della sindaca assisana

In Umbria chiuse tre chirurgie

In Umbria chiuse tre chirurgie

Perugia, 7 gennaio 2022 - E' bufera in Umbria sul caso delle tre chirurgie chiuse (a cui si aggiunge la rimodulazione di quella nell'ospedale ternano) per mancanza di personale.  Come già annunciato nei giorni scorsi si fermeranno infatti per un mese le sale operatorie degli ospedali di Castiglione del Lago, Assisi e Umbertide. L'ufficialità è arrivata dalla Asl 1.  'Nonostante la netta contrarietà dei cittadini e le diverse prese di posizione sia politiche che istituzionali, la direzione della Asl 1 ha deciso che, per almeno un mese, nessun intervento chirurgico verrà realizzato negli ospedali di Assisi, Castiglione del Lago e Umbertide",  dice  la capogruppo regionale del Partito democratico, Simona Meloni.

L'ira del Pd

Riteniamo grave che il trasferimento di poche unità infermieristiche comporti automaticamente la chiusura di tre chirurgie e i cittadini debbano scontare questi forti disagi. Per altro, appare inverosimile - rimarca Meloni - che in tutta la rete sanitaria non vi fossero disponibili altrettanti infermieri da spostare temporaneamente senza mettere in discussione reparti essenziali come quelli di chirurgia. Il mancato raggiungimento di un accordo alternativo rispetto a quanto era stato annunciato giorni fa, direttamente agli stessi operatori ospedalieri, conferma - conclude - che i processi decisionali sono ormai il frutto di scelte contingenti dettate dall'urgenza e non tengono più conto delle priorità dei cittadini".

Anche la sindaca di Assisi si scaglia contro il provvedimento

 In una nota firmata da Stefania Proietti, sindaco di Assisi e neo presidente della Provincia di Perugia insieme all’assessore al Welfare Massimo Paggi, si  parla di una "scelta scellerata e assurda, che certifica l’obiettivo di impoverire ulteriormente l’ospedale di Assisi e la mancanza di una politica sanitaria favorevole agli interessi dei cittadini. Il presidio di Assisi serve una popolazione di oltre 60 mila persone oltre l’enorme afflusso di turisti che ogni anno affollano la città". 

Il piano

 La riduzione delle attività ospedaliere è prevista da ultimo anche dal Piano di gestione dei posti letto della rete ospedaliera, approvato dalla giunta il 31 dicembre. Con lo «scenario 3», scattato con 110 ricoveri, "vengono ulteriormente rimodulate – è scritto nel documento della giunta – le attività programmate con rinvio delle attività procrastinabili in base alla valutazione rischio-beneficio".