STEFANO CECCHI
Cronaca

Sinistrati

Buongiorno Nazione

Stefano Cecchi

Firenze, 10 novembre 2015 - Personalmente trovo meraviglioso che la mitica sinistra del No, quella dei turigliatti e dei corradiniminei, oggi si ripresenti a chiedere voti agli italiani sotto la sigla SI, Sinistra Italiana, come nemmeno un Fregoli di quart’ordine. Così come fa un po’ sorridere l’idea di un Fassina tuttodunpezzo che dichiara la sua allergia a un «Pd modello Happy Days» dopo avere preso da Renzi le stesse botte che Ralph prendeva da Fonzie. Trovo invece coerente che Civati abbia deciso di restarne fuori (per lui era più attinente il partito del NI), così come è normale che nell’adunata al teatro Quirino i neo sinistri abbiano intonato «Bella Ciao», riferendosi probabilmente alla diaria futura da parlamentare dei 31 deputati che hanno aderito al neo partito. Il guaio è, come già hanno scritto, che dal Teatro San Marco di Livorno nel ’21 al Quirino di Roma di oggi si riconfermi solo la tesi di Marx, il quale sosteneva di come la storia si ripeta sempre due volte. Prima come tragedia, poi come farsa.