Immacolata, omelia del cardinal Betori: "Non perdiamo la verità del primato della persona"

“Nel disegno di salvezza di Dio c’è la centralità della persona: è il primo insegnamento che possiamo raccogliere dalla solennità di oggi”

Firenze, il cardinale Betori officia il rito per la festa dell'Immacolata

Firenze, il cardinale Betori officia il rito per la festa dell'Immacolata

Firenze, 8 dicembre 2022 – “Il primo insegnamento che possiamo raccogliere dalla solennità di oggi è la centralità della persona nel disegno di salvezza di Dio. L'efficientismo, che domina la cultura diffusa, rischia di penetrare anche nella Chiesa e può farci perdere la verità del primato della persona”. Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nell'omelia pronunciata in Duomo per la Festa dell'Immacolata. “Prima ancora delle strutture e dei progetti pastorali – ha detto Betori - prima degli organismi e delle pianificazioni sociali, c'è la persona”. Durante l’omelia nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore,  l’Arcivescovo di Firenze ha detto: “Ma non viviamo soltanto in un mondo massificato, in cui occorre combattere per salvaguardare, anche nel cammino spirituale, la dignità e il primato della persona. Viviamo anche in un mondo di cui l'uomo ritiene di essere un artefice senza responsabilità e senza limiti”.

“Le culture che fanno riferimento all'autonomia umana senza riferimenti oggettivi, - ha aggiunto il cardinal Betori - come pure i progressi tecnologici che mostrano la crescente efficacia dell'agire umano, che ci si illude illimitato, rischiano di convincerci che non solo tutto ci è possibile, ma anche che tutto ciò che esiste sia, nella radice, frutto del caso e, nella storia, frutto della nostra operosità: l'uomo artefice di sé stesso. Non c'è spazio per il dono e la gratuità in questa cultura, né nei rapporti tra gli uomini né tantomeno nel rapporto con Dio”. Parole che suono risuonate in un Duomo gremito di fedeli per la messa dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, che ha aperto ufficialmente le festività in vista del Natale. Per il cardinale Giuseppe Betori “annunciare questo Vangelo della grazia è compito essenziale per il cristiano oggi”.

“Certamente il Vangelo di Gesù è un Vangelo di libertà, un Vangelo di speranza, di amore, di pace – ha concluso -. Ma se non vogliamo che questi e altri valori vengano mistificati dalla cultura che ci circonda, così che la libertà si traduca in nichilismo, la speranza diventi estraniarsi dai compiti storici, l'amore scada in semplice solidarismo, la stessa aspirazione alla pace diventi inerzia di fronte al male, se non vogliamo tutto questo e altro, occorre che ribadiamo con forza che solo il dono di Dio rende possibile il rinnovamento dell'uomo”.  

Maurizio Costanzo