
Monaco 1972, atleti israeliani e un attentatore (foto Ansa)
Firenze, 5 settembre 2022 - Per comprendere quel drammatico episodio che avvenne il 5 settembre del 1972 a Monaco, dove durante i giochi olimpici venne compiuta la strage di undici atleti israeliani, bisogna fare un passo indietro nel tempo, precisamente al 1936, quando a Berlino si tennero le Olimpiadi. In Germania era ancora vivo il ricordo di quell’evento che fu utilizzato dal Terzo Reich a fini propagandistici. Dunque, ancor prima dell’inizio delle gare, era evidente che sulle Olimpiadi di Monaco gravasse il peso della storia. Trentasei anni dopo le olimpiadi tornavano a disputarsi in una nuova Germania, in una città che voleva tramutarsi in un simbolo positivo. Accogliendo ben 7mila atleti da tutte le parti del mondo, Monaco voleva infatti trasformarsi nella capitale della fratellanza. E a quanto pare fu proprio questa la ragione per cui, nel villaggio olimpico, le misure di sicurezza vennero tenute basse: si credeva che in quell’occasione di rinascita nel solco dei più alti valori dello sport, non potesse esserci nulla da temere. Inoltre in quel periodo Israele stava cercando di superare i traumi dell’Olocausto instaurando nuovi rapporti con la nuova Germania democratica. E così si decise, nonostante alcune perplessità, di far alloggiare gli atleti israeliani in una zona facilmente raggiungibile, ai bordi del villaggio. Era l’alba di quel drammatico 5 settembre quando il commando di Settembre Nero, dopo aver superato senza ostacoli il recinto esterno, uccise subito due atleti israeliani. L’organizzazione palestinese prese poi altri atleti in ostaggio, li torturò per poi lanciare un ultimatum al governo di Golda Meir: quello che chiedevano era la liberazione incondizionata di 200 ‘fedayn’ palestinesi. Il commando chiese anche due elicotteri, e una volta ottenuti, saliti tutti a bordo, rapitori e ostaggi raggiunsero il vicino scalo di Furstenfeldbruck.
Da qui il commando credeva di poter raggiungere facilmente l’Egitto, ma non avevano fatto i conti con le forze di sicurezza della Baviera, che intervennero. Fallito il loro tentativo di salvataggio in extremis, si aprì un conflitto a fuoco: nella sparatoria rimasero uccisi cinque rapitori palestinesi e gli ostaggi israeliani. Ad accrescere la risonanza di quel terribile attacco terroristico che insanguinò i giochi olimpici, il fatto che si compì in terra tedesca. Un massacro indelebile nella memoria storica degli israeliani e in quella collettiva di tutti coloro che nel mondo credono negli ideali olimpionici del rispetto, della fratellanza e della pace. Principi che quel triste giorno furono barbaramente attaccati. Nasce oggi Tommaso Campanella nato il 5 settembre 1568 a Stilo. Frate domenicano, filosofo, teologo e poeta, è stato un anticipatore della filosofia e del pensiero politico moderno. Ha scritto: “Signoreggia per natura chi precede di virtù; serve per natura chi manca di virtù; dove si fa il contrario è dominio violento”.
Maurizio Costanzo