Arezzo città delle scienze forensi, maratona di tre giorni all’Hotel Minerva

Il convegno nazionale si terrà nelle giornate di giovedì 24 ottobre pomeriggio, venerdì tutto il giorno e la mattina del sabato.

garofano

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Arezzo, 21 ottobre 2024 – Arezzo città delle scienze forensi. 

Maratona di tre giorni all’Hotel Minerva.

Come è ormai tradizione, si è giunti all’ottavo Convegno Nazionale che l’Accademia Italiana di Scienze Forensi, presieduta dal Gen. Garofano, organizza ogni anno.

Quest’anno la “città delle scienze forensi” è Arezzo: il convegno nazionale si terrà nelle giornate di giovedì 24 ottobre pomeriggio, venerdì tutto il giorno e la mattina del sabato.

Un convegno che, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo e della Fondazione Forense dell’Ordine Avvocati di Arezzo, tende a fornire non solo spunti per una “Giustizia certa”, come recita il titolo dell’evento, ma anche riflessioni e nuovi approcci scientifici in relazione al processo penale ed alla criminologia, insomma scienza e tecnologia al servizio delle indagini. Ospiti d’eccezione segnano questa maratona di tre giorni partendo con le autorità cittadine che presteranno il proprio saluto ad un evento di notevole rilevanza scientifica, quest’anno organizzato in memoria di Luciana Ferraguti, benefattrice e fondatrice della Fondazione Ferraguti-Tomassetti che da tempo lavora in partnership con l’Accademia Italiana di Scienze Forensi, oltre agli sponsor che hanno contributo a vario titolo.

Nomi qualificati, personaggi anche televisivi, interverranno per un contributo personale alle indagini classiche ma anche di tipo forense, come le intercettazioni o di alta tecnologia, alle indagini in campo di medicina legale alle nuove frontiere della psicologia giuridica: tutti ambiti ancora poco esplorati e di cui, lentamente, il diritto inizia a fidarsi.

Ospiti e relatori italiani, qualificati scienziati americani e inglesi illustreranno come in altri paesi la tecnologia e le attività forensi hanno preso campo fornendo un valido riferimento alla attività del giudice se espletati i dovuti protocolli.

L’evento infatti mette infatti anche in chiaro la necessità di una elevata pratica e formazione degli agenti operanti, sia che essi si trovino su una scena di un crimine stradale che in uno scenario di un assassinio: il metodo, il rigore ed i protocolli di lavoro, supportati dalle scienze in evoluzione, possono diventare un importante alleato per la ricerca e formazione della prova per giungere a processi in cui il giudicante, quanto la difesa e l’accusa, possano utilizzare, con il corretto accesso, elementi utili e replicabili per una ricostruzione degli eventi o degli scenari in cui è perpetrato un reato che si avvicina alla realtà fattuale sempre difficile da ricostruire in dibattimento.

Non un semplice appuntamento per illustrare i ritrovati delle scienze forensi ma una occasione di studio e di spunto per cercare di diffondere la cultura della preparazione tecnica di tutti gli addetti ai lavori, o la curiosità degli appassionati, affinchè il processo e gli elementi in mano alle parti processuali siano sempre meno viziati o colpiti dall’errore in sede di indagine, involontario, ma che può condizionare, come una catena pericolosa, l’esito di un processo e la vita di ognuno di noi in simili occasioni.