
Federico Cherubini
Firenze, 2 marzo 2023 - Cerca il cuore di suo fratello Federico, il più prezioso degli organi che a quest’ultimo furono espiantati in un maledetto giorno del luglio del 2004, dopo la lunga agonia che seguì un tremendo incidente stradale. "Ci penso da sempre, sono consapevole che chi ha ricevuto quella donazione potrebbe non esserci più, o non avere voglia di farmelo sapere. Ma io vorrei incontrarlo, conoscerlo, parlarci, abbracciarlo. Sarebbe come avere di nuovo con me mio fratello".
Gloria Cherubini, di Soci, in Casentino, oggi è moglie e madre di tre bellissimi bambini. Ma aveva appena 19 anni quando Federico, suo fratello di quattro anni più grande, ebbe un gravissimo incidente in moto vicino a Campaldino, mentre tornava a casa dopo essere stato a vedere il passaggio del rally del Casentino, la sua grande passione, assieme alla bicicletta.
Dopo tre giorni di ricovero, i medici dell’ospedale San Donato di Arezzo comunicarono ai familiari la notizia che non avrebbero mai voluto sentire: per Federico non c’era più niente di fare. "Ma ci misero anche davanti a una scelta", ricorda Gloria. "La donazione degli organi. Federico non aveva lasciato indicazioni. Ebbi venti minuti per decidere, i miei genitori erano d’accordo ma vollero che fossi io a dire il sì definitivo".
Il consenso arrivò e partirono le procedure: mentre la vita di suo fratello si spegneva, altre avrebbero potuto riaccendersi. Ma le leggi su questo aspetto sono categoriche, anche se quello schermo di segretezza, fra chi dona e chi riceve, Gloria vorrebbe oggi poterlo superare. Dei possibili destinatari, conserva una sommaria descrizione su un appunto, che in questi anni ha preso e ripreso in mano, sempre spinta da quell’intima e legittima voglia di capirne qualcosa di più. "Non abbiamo mai saputo chi fossero le persone che hanno ricevuto gli organi di mio fratello. Ma da un medico riuscii a sapere che il rene destro era finito a una donna di 34 anni che aspettava il trapianto a Firenze, quello sinistro a un uomo della stessa età che attendeva a Pisa. Un polmone è stato trapiantato a Siena, a un uomo di 64 anni". E poi c’è il cuore: quello a cui Gloria tiene di più.
«Anche il cuore era stato mandato all’ospedale di Siena. Sembra che lo abbia ricevuto un uomo che all’epoca aveva 49 anni. Forse era di Empoli". Altri indizi: gli organi partirono dall’ospedale di Arezzo nella giornata del 14 luglio. Il cuore di Federico, ancora desideroso di pulsare vita, verso le otto di sera. Gloria, che ha diffuso anche il suo personale desiderio sui social, spera che qualcuno, grazie a questi dettagli, si riconosca come il beneficiario di quella donazione. E contatti lei o il nostro giornale per coronare questo sogno. Intanto, alimenta il ricordo di Federico. I suoi figli disegnano lo zio che non hanno mai conosciuto con il casco della moto. Lei guarda la foto dell’ultimo carnevale: "Io ero un angelo indiavolato e lui il Gladiatore. Adorava quel film".