Annegati in mare, polemiche sulla sicurezza: "Defibrillatori? Troppo pochi. E la formazione costa cara"

Una testimone: "Domenica a Vecchiano l’apparecchio salvavita è arrivato solo dopo mezz’ora". Il sindaco: "I Comuni più piccoli hanno bisogno di aiuto"

Vecchiano (Pisa), 5 luglio 2023 – ”La lezione che abbiamo imparato domenica io e mio marito è che importante partecipare alla svelta a un corso di primo soccorso e rianimazione. Tuttavia trovo incredibile che in un’area pubblica così vasta ci sia solo un defibrillatore automatico disponibile grazie a un esercizio commerciale privato". "Un Comune come il nostro non può essere lasciato solo a garantire la sicurezza di un’ampia fetta di litorale toscano, per lo più fruibile gratuitamente da tutti". Si racchiude in queste due riflessioni la chiave di lettura di questo inizio d’estate toscano segnato da una serie di lutti sulle spiagge. La prima considerazione è di Sara Bombelli, una nostra lettrice di San Casciano (Firenze), che domenica scorsa si trovava a Marina di Vecchiano per trascorrere alcune ore in relax al mare insieme al marito. La seconda è del sindaco di Vecchiano (e presidente della provincia di Pisa), Massimiliano Angori, che ritiene "necessario una maggiore partecipazione degli enti pubblici per garantire livelli di sicurezza ancora maggiori".

Secondo quanto riferito dalla donna, il povero polacco annegato domenica a Marina di Vecchiano davanti ai suoi figli, "è stato tratto in salvo dagli altri bagnanti che a lungo gli hanno praticato il massaggio cardiaco e solo mezz’ora dopo con i quad sono arrivati i bagnini che hanno quasi litigato tra loro proprio per il fatto di non avere la disponibilità di un defibrillatore: è stato mio marito a correre verso il Bagno Oasi Zero, distante alcune centinaia di metri, per cercarlo e a metà strada si è incrociato con il barista dello stabilimento che già si stava precipitando con lo strumento, ma neppure l’ambulanza giunta molto più tardi ne era in possesso". "L’intero nostro dispositivo per la sicurezza della balneazione per l’estate 2023 costa circa 400 mila euro e - assicura Angori - è dotato di defibrillatori e attrezzature necessarie, con personale adeguatamente formato. E’ chiaro che si può fare sempre meglio, ma un Comune piccolo come il nostro non ha le risorse per implementare ulteriormente questo dispositivo che già è in grado di assicurare le postazioni di salvamento, ma anche il presidio garantito dalle associazioni di volontariato che stazionano quotidianamente in una piazza a ridosso della strada che conduce alle spiagge". Eppure il tema della mancanza di defibrillatori automatici rischia di essere, a volte, determinante. "Non basta avere le macchine, servono anche persone formate per il loro utilizzo. E la formazione costa. Soprattutto quando si parla di salute e sanità non ci si può improvvisare. Credo pertanto che i Comuni, soprattutto quelli piccoli come il nostro, non possano essere lasciati soli a fronteggiare queste situazioni. I costi di gestione dell’estate ricadono per intero sulle spalle dei vecchianesi, ma i nostri arenili, pubblici e privati, sono frequentati da migliaia di villeggianti che arrivano da tutta la Toscana, da fuori regione e perfino dall’estero".

E’ un messaggio alla Regione? "La mia è una riflessione a voce alta", dice Angori. "Il nostro è un Comune con meno di 12 mila abitanti, che d’estate moltiplica le presenze. Credo che per garantire spiagge più sicure sia necessario ripensare l’impegno, anche finanziario, attingendo da risorse statali e regionali. Si parla tanto della legge Bolkestein, ma il Governo non ha mai sollevato il problema della sicurezza delle spiagge. E in particolare di quelle libere: con norme e finanziamenti da erogare per incrementare e migliorare la sicurezza. Io sono pronto a fare fino in fondo la mia parte, a cominciare da un’immediata campagna di prevenzione e sensibilizzazione pubblica sul territorio contro i rischi di condotte individuali imprudenti che possono mettere in pericolo se stessi e glia altri".