16 dicembre 1770, nasce Beethoven: sapete perché finì in prigione?

Tra le curiosità, la sua salute cagionevole: divenne sordo, era malato di cuore, si avvelenò col piombo, morì di cirrosi e contrasse anche la sifilide

Ludwig van Beethoven

Ludwig van Beethoven

Firenze, 16 dicembre 2022 - L’abito, come recita un vecchio adagio, non fa il monaco. E neppure il musicista, si potrebbe dire nel caso di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi: Ludwig van Beethoven. Oggi, nell’epoca di internet e dei social, il volto del celebre compositore è conosciuto da tutti. Al suo tempo invece non era affatto così, per varie ragioni. La musica da camera restava comunque una cosa d’élite e non esistevano televisioni a rendere popolare il suo volto. Per questo motivo gli capitò di finire addirittura in prigione. Leggenda vuole che un giorno venne fermato dai gendarmi, perché lo videro girovagare per strade e piazze con vestiti talmente sciatti da sembrare un vagabondo. A quel punto si presentò dicendo loro nome e qualifica (non esistevano ancora le carte d’identità), ma non servì a nulla perché non fu creduto, anzi venne condotto in prigione e incarcerato. Si narra che venne liberato solo quando accorse in carcere un direttore d’orchestra, il quale testimoniò che davvero quell’uomo non era un vagabondo, bensì il grande Beethoven.

Il compositore tedesco nacque il 16 o il 17 dicembre del 1770 a Bonn, e morì a Vienna dove ventiduenne si trasferì restandovi per 35 anni fino alla morte, avvenuta il 26 marzo 1827. Visse 57 anni, ma la sordità lo colpì giovanissimo, prima dei trent'anni. Nonostante questo, anche dopo aver perso completamente l'udito, con una straordinaria capacità espressiva continuò suonare e comporre capolavori, tra cui la parte conclusiva della Nona Sinfonia e l’Inno alla gioia. Tre le altre curiosità il fatto che soffriva di cuore, e alcuni esperti ritengono che il ritmo di alcune sue sinfonie sia stato influenzato in base a questa patologia di cui era affetto, in particolare le aritmie cardiache. Morì per la cirrosi epatica e si ipotizzò che questa fosse dipesa da un avvelenamento da piombo, dovuto al calice dal quale beveva oppure a un unguento che gli venne spalmato sulla ferita dopo un intervento chirurgico. Tuttavia le recenti analisi hanno evidenziato sì la presenza di piombo, ma non in maniera sufficiente da portare alla morte.

Certo è che il piombo causa irritabilità e lui era così irascibile che non riusciva a trovare nessun servitore disposto ad occuparsi di lui, infatti visse solo. Aveva un carattere talmente iroso e insopportabile che sfinì persino il suo amato nipote, a cui lasciò tutta l’eredità, che indispettito dai continui rimproveri, pensò persino di suicidarsi. Il genio Beethoven non godeva dunque di buona salute, e come se non bastasse contrasse anche la sifilide, che secondo una leggenda metropolitana svilupperebbe il genio creativo, come capitò anche a Nietzsche e Oscar Wilde. Nasce oggi Philip K. Dick nato il 16 dicembre 1928 a Chicago. Scrittore statunitense di fantascienza, ha scritto: “I vostri nemici non sono gli uomini, ma gli uomini ignoranti. Non confondete gli uomini con la loro ignoranza”. Maurizio Costanzo