Addio al fisico Marcello Cresti, lo scienziato ‘delle particelle’

Era nato a Grosseto 91 anni fa e si era laureato alla Normale di Pisa

Marcello Cresti con Norberto Bobbio

Marcello Cresti con Norberto Bobbio

Grosseto, 5 gennaio 2020 – È morto a Padova all’età di 91 anni lo scienziato Marcello Cresti, fisico che ha esercitato un notevole influsso sulla ricerca sulle particelle elementari e artefice del primo separatore elettrostatico di massa ad essere usato in Europa, con il quale ottenne il primo fascio separato di antiprotoni in una camera a bolle a idrogeno. L’annuncio della scomparsa, avvenuta giovedì scorso, 2 gennaio, è stata data dalle figlie Diana, Lucia e Paola. Professore emerito di fisica generale dell’Università di Padova, fu preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dal 1980 al 1983 e per i tre anni successivi, dal 1984 al 1987, rettore dell’Università di Padova. Era nato a Grosseto il 26 aprile 1928 e si era laureato in fisica all’università di Pisa e alla Scuola Normale nel 1950. Si è spento all’età di 91 anni, e oltre ad essere stato rettore dell’università di Padova, collaborò a lungo con il Cern.

Cresti iniziò la carriera di ricercatore di fisica al Max-Planck-Institut di Göttingen, per passare nel 1956 al Radiation Laboratory dell’Università della California a Berkeley, dove, sotto la direzione di Luis W. Alvarez, partecipò alla realizzazione dei primi esperimenti con camere a bolle a idrogeno liquido. A Berkeley si unì a un gruppo nel quale si erano raccolti fisici sperimentali esperti di tecniche elettroniche e di emulsioni nucleari, che realizzarono i primi esperimenti con camere a bolle a idrogeno liquido. In questo gruppo portò la sua esperienza nell’uso delle camere di Wilson e nella misura delle foto con essa ottenute. Il gruppo di Alvarez mise a punto ed usò per la prima volta in maniera sistematica quelle tecniche di misura con strumenti automatici e di analisi raffinate delle misure, che erano rese possibili dal grande progresso fatto in quel periodo dai calcolatori elettronici e che si sono successivamente estese a tutte le ricerche di fisica. L’uso di queste tecniche, e della camera a bolle a idrogeno, permise la realizzazione di un importante esperimento sulla produzione di particelle strane e la sua rapida e completa analisi, che portò a molti risultati di fondamentale importanza, tra i quali il più significativo fu la scoperta della prima interazione che non conservava la parità e che non coinvolgeva neutrini, cioè l'asimmetria del decadimento del barione Lambda. Al suo ritorno in Italia, alla fine degli anni ‘50 iniziò a collaborare con il Cern di Ginevra costruendo il primo strumento europeo per la misura automatica di foto di camera a bolle. Contemporaneamente realizzò uno dei primi programmi di analisi con calcolatori elettronici, preparò il primo fascio usato da camere a bolle a idrogeno e costruì inoltre il primo separatore elettrostatico di massa ad essere usato in Europa.

I funerali avranno luogo mercoledì 8 gennaio, alle ore 11, nella chiesa padovana di Santa Maria di Mandria.

Maurizio Costanzo