MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

21 giugno, giornata dello yoga: gli eventi in Toscana gratis e per tutti

Gli eventi dedicati e tutto quello che bisogna conoscere su questa disciplina, dai termini alle varie pratiche fino alle diverse posizioni

Yoga (foto Ansa)

Yoga (foto Ansa)

Firenze, 21 giugno 2025 - Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, è stato scelto simbolicamente per celebrare la Giornata internazionale dello Yoga, riconosciuta dalle Nazioni Unite. Con radici che affondano nella storia dell’umanità, lo yoga è una delle discipline più antiche e affascinanti mai concepite. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, oltre 5.000 anni fa, quando l’uomo iniziava a interrogarsi sulla natura della vita e sul senso dell’esistenza. Il termine Yoga deriva dal sanscrito “Yuj”, che significa “unione”, “integrazione”, “connessione”: non soltanto tra corpo e mente, ma anche tra individuo e cosmo, tra respiro e consapevolezza, tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. E oggi sono oltre 300 milioni le persone che ogni giorno, in ogni continente, srotolano il tappetino alla ricerca di equilibrio, energia e serenità. Yoga per tutti a Firenze In occasione della Giornata Internazionale dello Yoga Maca District promuove un evento dedicato al benessere e alla consapevolezza, articolato in due appuntamenti speciali realizzati in collaborazione con Lostudioesse e Bottega Biologica. L’evento si aprirà oggi al parco delle Cascine, nello spazio Ultravox, nella cornice verde del Prato della Tinaia, con due sessioni di yoga all’aperto condotte dal team di Lostudioesse, guidato da Silvia Tozzi. Dalle ore 9 alle 11 si alterneranno le pratiche di Odaka Yoga e Vinyasa Yoga, offrendo ai partecipanti un’esperienza rigenerante immersa nella natura. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 18:30, l’appuntamento si sposterà nella cornice verde della Manifattura Tabacchi, presso lo spazio Officina Botanica, con un Satsang aperto al pubblico condotto da Swami Jaataveda, monaco della tradizione vedica e direttore internazionale della Art of Living Foundation, organizzazione accreditata presso le Nazioni Unite. Il programma includerà canti sacri, mantra, meditazione guidata e tecniche di respirazione (Pranayama), con il supporto dell’insegnante Jaya Speranza. Santuario del benessere in Maremma Ci sono luoghi che sembrano creati apposta per rallentare, respirare, riconnettersi. Immerso in un parco naturale di 5 ettari, affacciato direttamente sul mare cristallino del Golfo di Follonica e abbracciato dalla pineta secolare della Maremma Toscana, Il The Sense Experience Resort 5*L è un vero santuario del benessere. Praticare yoga qui significa entrare in simbiosi con la natura, ascoltare il suono ritmico delle onde, respirare l’aria profumata di ginepro e salmastro, sentire la terra sotto i piedi nudi e il sole sulla pelle. Ogni lezione si trasforma in un viaggio interiore, favorito dall’energia pura di un luogo ancora incontaminato. La luce dorata dell’alba che filtra tra i pini diventa la cornice perfetta per il Saluto al Sole. La brezza marina accompagna il respiro durante le pratiche di Pranayama. Il silenzio ovattato del parco regala una profondità meditativa difficile da ritrovare altrove. In questo contesto, il metodo Ashtanga Vinyasa Yoga – proposto dal resort attraverso il percorso Yoga Sense – trova la sua massima espressione: il fluire del movimento sincronizzato al respiro si fonde con il ritmo della natura, creando un’esperienza di benessere che va oltre la fisicità. Cosmica Yoga Festival a Montecatini Terme Il parco della Pineta e il palazzo del turismo di Montecatini Terme dal 4 all’11 luglio saranno il cuore pulsante di Cosmica Yoga Festival, una manifestazione dedicata allo yoga, al benessere e alla natura, rivolgto a persone che hanno già esperienza con le pratiche e ai neofiti che vogliono approcciare a questo mondo per la prima volta. Otto giorni ricchi di appuntamenti. Ricco il calendario di attività gratuite, come sessioni di yoga all’aperto, laboratori di mindfulness, workshop tematici, trattamenti olistici ed eventi musicali serali, il tutto immerso nella bellezza della natura. Tra i nomi di rilievo parteciperanno: Martina Rando, Dejanira Bada, Giulia Coccoli, Martina Sergi, Milena Forese e Clara Amato. Tra gli ospiti musicali: Irene Fornaciari, Duoroboros, e Luca Nesti con Banda Gaber. Il festival propone anche trattamenti individuali (su prenotazione) come: Shiatsu, Massaggi con campane tibetane, Riflessologia plantare, Fiori di Bach e benessere emozionale. Conoscere le parole dello Yoga Ma quali sono le parole e le diverse tipologie dello Yoga? In occasione di questa giornata, Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, e Yome, la più grande app di yoga e movimento in Italia, propongono un glossario relativo ai termini principali dello yoga, una panoramica delle diverse tipologie che si possono praticare. Cominciamo da alcuni termini chiave, alla base dello yoga.  Asana: questa parola indica una postura del corpo; originariamente si riferiva alla posizione seduta da meditazione, ma in seguito il suo significato è stato esteso a comprendere tutte le pose che si possono assumere durante una pratica di yoga, dalle più semplici e statiche a quelle più complesse e dinamiche. Pranayama: si tratta di una pratica dello yoga che consiste nel controllo e nella regolazione del respiro per migliorare la concentrazione, calmare la mente e migliorare la capacità polmonare. Il termine deriva dal sanscrito: “prana” (“energia vitale” o “soffio vitale”) e “ayama” (“estensione” o “controllo”).  Mantra: sono dei suoni o delle parole che vengono ripetuti mentalmente o ad alta voce per favorire la concentrazione e la meditazione durante lo yoga, calmando così i pensieri negativi. Si può ad esempio utilizzare la sillaba sacra “om”, una parola come “shanti” (che significa “pace” o “tranquillità”) o una frase più complessa. Anche la parola mantra deriva dal sanscrito: “man” (“mente”) e “tra” (“strumento” o “protezione”) e può quindi essere tradotto come “strumento per la mente”. Chakra: secondo la tradizione yogica, sono centri energetici presenti nel corpo, considerati dei punti di connessione tra quello fisico e quello energetico. Ne esistono sette principali, ciascuno collegato ad una specifica parte del corpo e associato a determinate funzioni fisiche, emotive e spirituali. Uno squilibrio in uno o più chakra può riflettersi in disagi fisici o emotivi nelle zone corrispondenti. Nello yoga esistono delle pratiche mirate per riequilibrare l’energia dei diversi centri. “Chakra” significa “ruota” o “disco” e richiama l’idea dell’energia che ruota in questi centri; sono spesso rappresentati visivamente come dei vortici di energia luminosa. Mudra: per dirigere e canalizzare l’energia vitale durante la meditazione, nelle asana o negli esercizi di respirazione è possibile assumere delle posizioni specifiche delle mani e delle dita, i cosiddetti “mudra”. Questa parola significa “sigillo” o “gesto”, in riferimento proprio a come essi siano in grado di sigillare l’energia in circuiti specifici del corpo. Tra i più comuni vi è l’“anjali mudra”, con i palmi uniti davanti al cuore. Le principali tipologie di yoga: da hatha a kundalini È possibile scegliere tra diversi tipi di pratiche, ciascuno con caratteristiche e approcci specifici; ogni stile offre benefici diversi e si adatta ad obiettivi, livelli di forma fisica e preferenze personali differenti. Hatha yoga: adatto anche ai principianti, è lo stile più classico e diffuso, caratterizzato da un ritmo lento che combina le posizioni (asana) con le tecniche di respirazione (pranayama). Può essere molto utile per migliorare la forza muscolare e la flessibilità, ridurre lo stress ed aumentare la consapevolezza corporea. Il termine “hatha” deriva dal sanscrito ed è composto da due parole “ha” (“sole”) e “tha” (“luna”), simboleggiando dunque l’unione di queste due energie opposte. Vinyasa yoga: perfetto per chi non ama la staticità e adatto sia ai principianti sia a chi ha già una base di yoga, è uno stile dinamico che enfatizza il flusso di movimento continuo coordinato e sincronizzato con il respiro. Le asana si susseguono infatti con sequenze fluide, senza pause prolungate, utilizzando il respiro come guida per le transizioni. La parola “vinyasa” significa infatti “collegare” o “posizionare in modo particolare”. Ashtanga yoga: si tratta di uno stile molto rigoroso, tra le forme più impegnative dello yoga; è ideale per chi cerca una pratica tradizionale e può essere approciato anche dai principianti i quali, grazie alla ripetizione dei movimenti, riescono ad interiorizzare al meglio l’esecuzione corretta. Esso si basa infatti su sequenze fisse e predeterminate di posture che vengono sempre eseguite nello stesso ordine. “Ashtanga” significa “otto rami”, in riferimento agli otto principi dello yoga classico di Patanjali (considerato il padre della filosofia dello yoga).Dharma yoga: fondato da uno dei guru di questa disciplina, Sri Dharma Mittra, integra la pratica fisica tradizionale con insegnamenti spirituali e filosofici. Esso combina infatti elementi dell’hatha yoga classico con tecniche di raja yoga (focalizzato principalmente sulla meditazione), unendo pratiche fisiche, respiratorie, meditative e filosofiche. Questa pratica include una grande varietà di asana, che vengono mantenute per tempi più lunghi rispetto al vinyasa; grazie alle sue modificazioni, può essere adatto a tutti i livelli. Kundalini yoga: stile unico che combina posture, respirazione, meditazione, mantra e movimento volti a risvegliare la “kundalini” (letteralmente “arrotolata come un serpente”) ovvero l’energia vitale che secondo la tradizione risiede addormentata alla base della colonna vertebrale. Seppur come impegno fisico possa essere praticata da tutti, richiede sicuramente un’apertura mentale verso pratiche inusuali e più spirituali. Le posizioni da conoscere Ecco le posizioni formano le basi della pratica, migliorano la consapevolezza corporea e offrono numerosi benefici. Adho mukha svanasana: chiamata anche “cane a testa in giù” (“svana” significa proprio cane), è una delle asana più utilizzate nelle sequenze vinyasa; partendo dalla posizione a quattro zampe, si sollevano i fianchi verso l’alto formando una “v” rovesciata per allungare polpacci e tendini, calmare la mente e rafforzare braccia e spalle. Tadasana: indicata anche come “posizione della montagna” (da “tada”, “montagna”), consiste nello stare eretti con i piedi paralleli, il peso distribuito in modo uniforme, la colonna allungata e le spalle rilassate. Può sembrare semplice ma è molto utile per migliorare consapevolezza del corpo e stabilità ed è alla base di tutte le asana in piedi. Balasana: spesso riferita come “posizione del bambino” o “child pose” (da “bala” ovvero “bambino”), è una postura di riposo che simula proprio la posizione rannicchiata di un bambino: consiste nel sedersi sui talloni, piegare il busto in avanti e portare la fronte a terra con le braccia lungo il corpo o distese davanti. Questa asana rilassa il sistema nervoso e allunga la schiena, oltre ad attenuare l’ansia e lo stress. Uttanasana: parola composta da “ut” (“intenso”), “tan” (“allungare”) e “asana”, è una pratica di intenso allungamento in avanti; dalla posizione eretta si piega il busto verso le gambe, lasciando che braccia e testa pendano naturalmente. È una parte fondamentale del “saluto al sole” (una sequenza dinamica che combina una serie di asana eseguite in successione e coordinate dal respiro), aiuta a rilasciare tensioni nella schiena, ad allungare la catena posteriore, a calmare il sistema nervoso e a migliorare la digestione. Shavasana: letteralmente la “posizione del cadavere” (dal sanscrito 'sava'- "cadavere" e “asana” - "posizione"), può essere praticata alla fine e/o all’inizio delle lezioni per distendere il corpo, allontanare lo stress e raggiungere il rilassamento totale. Maurizio Costanzo