A Firenze l’arte cinese incontra i videogames

L’esposizione multiculturale nel segno del fantasy si tiene a Villa Strozzi dal 14 al 16 gennaio

Burattini in pergamena del teatro delle ombre

Burattini in pergamena del teatro delle ombre

Firenze, 13 gennaio 2020 – L’arte tradizionale cinese incontra l’Occidente contemporaneo a Firenze. Dalla carta di riso ai videogiochi, dalla calligrafia a inchiostro e acqua ai fumetti fantasy, dal teatro delle ombre ai gamers: è Fantasy Westward Journey Online Cultural Heritage Exhibition, la mostra a Villa Strozzi dal 14 al 16 gennaio a cura di China’s Central Academy of Fine Arts, Dunhuang Museum e la multinazionale NetEase Groupuna delle principali società di tecnologia internet con sede in Cina, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

 

Pensata come una occasione di scambio tra culture e ponte tra i popoli, l’esposizione si presenta in mostra le opere realizzate dagli eredi delle millenarie tecniche artigianali cinesi, che rappresentano personaggi e scenari di Fantasy Westward Journey, uno tra i giochi multiplayer online più cliccati di sempre in estremo Oriente, con punte di un milione e mezzo di giocatori contemporaneamente. E saranno tre giorni di esposizione, corredati da incontri, laboratori e giochi di ruolo. L’inaugurazione si terrà martedì 14 gennaio alle ore 18 con un incontro a cui parteciperanno istituzioni, partner e artisti coinvolti. Tra i presenti, Fan Weiguo, erede di settima generazione del teatro delle ombre cinesi del Monte Tai, che chiuderà l’evento di apertura con una dimostrazione di marionette realizzate in pergamena con le raffigurazioni dei personaggi del videogioco.

 

Nel corso della tre giorni saranno presenti Yao Lu, Cheng Kemei e Zhang Zhaogong, docenti alla Central Academy of Fine Arts, con l’obiettivo di implementare la comprensione e la fruizione dell’arte tradizionale cinese, promuovendo lo scambio culturale tra Cina e Italia. L’iniziativa si sviluppa dal fatto che i videogame possono essere considerati a tutti gli effetti come nuovi vettori di diffusione della cultura. Dicono gli organizzatori: “Inserendosi nel trend che vuole il “Made in China” sempre più accreditato in tutto il mondo, abbiamo scelto Firenze quale capitale mondiale dell’arte per organizzare un’ iniziativa che vuole diffondere il patrimonio culturale immateriale cinese, incoraggiando una comprensione dell’estetica asiatica, della sua arte tradizionale, rileggendola ai giorni nostri. La nostra cultura è ricca e piena di sfumature, come lo è la splendida storia del nostro Paese. Come sviluppatori di Fantasy Westward Journey ci dedichiamo da anni alla sua promozione: si può sicuramente percepire la forte atmosfera culturale nazionale anche virtualmente mentre si gioca, per questo procederemo sempre più nel progettare eventi che promuovano questa missione”. L’iniziativa è un percorso multiculturale che vuole preservare l’estetica, l’iconografia e il folklore cinese, reinterpretati da celebri maestri artigiani, eredi del patrimonio immateriale della Cina, insieme agli sviluppatori del videogioco online, attraverso tecniche millenarie che si tramandano di generazione in generazione. Il videogame rappresenta, in questo caso, un innovativo formato per la promozione della cultura tradizionale, intercettando i giovani gamers.

 

In mostra sarà possibile vedere dai burattini in pergamena del teatro delle ombre del Monte Tai che rappresentano i personaggi del videogame, alla danza delle Apsaras volanti, divinità raffigurate come fumetti su Calicò blu, una tecnica di stampa su tessuto grezzo; dai quadri di gioco ritagliati con la Guanglin, tra le più antiche tecniche di papercutting al mondo, alla tavola imbandita con le pietanze preferite dai gamers tra una sessione di gioco e l’altra, dipinta con inchiostro e acqua, fino alla pittura calligrafica che traduce in pennellate su carta di riso la colonna sonora del gioco. Spazio anche alle opere di due tra i più celebri eredi della tradizione cinese, come Zhang Duotang, successore di quarta generazione della famiglia fondatrice della scuola di ritaglio Guanglin, in mostra con numerose pergamene tra cui spicca l’introduzione alla leggendaria collezione dell’Orchid Pavilion, tra i più vividi esempi di arte calligrafica al mondo. O ancora come Fan Weiguo, erede di settima generazione del teatro delle ombre cinesi del Monte Tai che esporrà variopinte illustrazioni di personaggi leggendari, divinità taoiste ed elementi del pantheon orientale. Nel corso della quattro giorni Yao Lu, Cheng Kemei e Zhang Zhaogong, docenti alla Central Academy of Fine Arts terranno seminari e incontri con una delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Firenze per implementare la comprensione e la fruizione dell’arte tradizionale cinese, promuovendo lo scambio culturale tra Cina e Italia.

Maurizio Costanzo