Firenze, 28 novembre 2024 - Il 29 novembre 1924, esattamente 100 anni fa, moriva Giacomo Puccini, compositore italiano tra i più amati al mondo che ci ha lasciato capolavori come “Madama Butterfly”, “La Bohème”, “Tosca”, “Turandot”, “La fanciulla del West” e tante altre. Il suo genio, in questa importante ricorrenza, viene celebrato in tutto il mondo. Anche dal Dizionario Biografico degli Italiani Treccani come "il massimo compositore italiano del primo Novecento", dopo la morte di Verdi e uno dei più eseguiti al mondo.
La vita e gli esordi
Nato a Lucca il 22 dicembre 1858, figlio d'arte, aveva abbandonato la carriera di provincia per completare la formazione di musicista in un conservatorio importante come quello di Milano. Una scelta felice che gli permise di imparare, da spettatore, cos'è un melodramma, per raggiungere il suo vero scopo: "scrivere opere moderne, di preferenza nella scia di Richard Wagner, non del belcanto italiano o di Giuseppe Verdi", come ricorda Dieter Schickling nella voce scritta per la Treccani. A un concorso per atto unico bandito dall'editore Edoardo Sonzogno, Puccini partecipò con l'opera-ballo Le Willis (Le Villi) senza ottenere neanche una menzione d'onore; messa in scena il 31 maggio 1884 al teatro Dal Verme di Milano con tre repliche venne applaudita dal pubblico ed elogiata dalla critica e l'editore Giulio Ricordi ne acquistò i diritti. Puccini era così entrato nel novero dei musicisti potenziali successori di Verdi.
I successi, i ‘fiaschi’ e quell’opera incompiuta
L'opera successiva, Edgar, non ebbe lo stesso successo, ritirata dopo tre sole recite e rimasta fino ad oggi la meno conosciuta ed eseguita. La Bohème invece, basata sulle Scènes de la vie de bohème di Henry Murger, ebbe immediato successo di pubblico e nel giro di un anno venne ripresa nei maggiori teatri del Regno, ma anche a Manchester, Berlino, Vienna e Parigi. L'esito economico fece definitivamente di Puccini un uomo ricco, uno dei primi italiani a permettersi il lusso di un'automobile privata. Seguirono Tosca, tratta dal dramma di Sardou, che trionfò immediatamente nei massimi teatri d'Italia, d'Europa e delle due Americhe e che lo consacrò appunto, dopo la morte di Verdi, come il compositore più acclamato d'Italia. Nel 1904 alla Scala venne rappresentata Madama Butterfly che alla prima si rivelò uno dei più famigerati 'fiaschi' teatrali, riscuotendo poi alla seconda première un successo travolgente che dura tuttora. Seguirono altre opere quali La fanciulla del West, La rondine, Il Trittico (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi), ma gli ultimi anni di vita furono assorbiti dal lavoro per l'opera Turandot, progetto avviato nel marzo del 1920 e non ancora completato quando Puccini si mise in viaggio per Bruxelles, per farsi operare di un cancro alla laringe, era infatti un fumatore accanito. Morì pochi giorni dopo l'operazione, il 29 novembre 1924, nell'Institut médico-chirurgical di Bruxelles ed è sepolto in una cappella interna della villa di Torre del Lago.
Il tragico ‘affare Doria’ e un nuovo libro con foto inedite
Lo strazio di Giacomo Puccini per la morte della giovane cameriera Doria Manfredi, suicida perché ingiustamente accusata di essere sua amante, spunta da un epistolario conservato nell'Archivio Antinori di Firenze e riscoperto dallo scrittore Maurizio Sessa nel libro 'Andrò nelle Maremme. Puccini a caccia tra Bolgheri e Capalbio'. Tra le 161 lettere della raccolta, perlopiù dedicate alla caccia "nelle Maremme" e che Puccini scrisse agli amici Giuseppe della Gherardesca e Piero Antinori tra il 1903 e il 1924, l'autore ne ha trovate due che riportano in primo piano il tragico "affare Doria", cioè il suicidio della giovane cameriera di casa Puccini accusata - ingiustamente, come già all'epoca dimostrato - di essere la sua amante. L'episodio segnò la vita del compositore e da queste lettere emerge un duro, e inedito, j'accuse sia ai familiari della moglie Elvira sia alla figliastra Fosca. Maurizio Sessa, giornalista e scrittore appassionato pucciniano, che ha curato nell’ambito delle celebrazioni dei 165 anni della Nazione la mostra “La Nazione di Puccini: immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio” (presentata a Roma e in corso al Teatro del Giglio di Lucca), ha scritto un nuovo libro, di recente uscita. Si tratta di 'Puccini 100 anni – Viaggio sentimentale da Lucca al mondo' corredato da 150 foto inedite. Il volume svela un Puccini due volte inedito: una commemorazione ritrovata di Rito Selvaggi, e fino ad oggi mai pubblicata, un pucciniano relegato nel dimenticatoio: una conferenza tenuta in Svizzera nel maggio 1926, un mese dopo l'esordio dell’incompiuta Turandot, tenuta dal compagno di viaggio di d’Annunzio a Fiume dal titolo “Puccini e il Novecento musicale italiano”. E, come se non bastasse, molti importanti documenti, lettere e testimonianze iconografiche finora mai viste: circa 150 immagini, riproducenti immagini e documenti che provengono dalla collezione dell'autore.
In Toscana la “maratona pucciniana”
La data anniversario del 29 novembre prevede una vera e propria “maratona pucciniana” che vedrà Torre del Lago Puccini al centro di questo sentito tributo al Maestro organizzato dal Comune di Viareggio e dalla Fondazione Festival Pucciniano e dalla Fondazione Simonetta Puccini. La Cerimonia prende avvio la mattina sul nuovo piazzale Belvedere (ore 10.30) con la deposizione della corona di alloro alla scultura del Maestro. A rendere solenne la cerimonia, a cui saranno presenti le autorità, la partecipazione della fanfara del Comando interregionale marittimo nord, della Corale Giacomo Puccini . Prima della Santa Messa che sarà celebrata da S.E. il vescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti sarà eseguito il Requiem di Giacomo Puccini per coro a tre voci miste, viola e organo che il Maestro compose nel 1905, in occasione del quarto anniversario della morte di Giuseppe Verdi e vede protagonisti i soprani: Serena Farnocchia, Alessandra Meozzi, Silvia Pantani, i tenori: Alessandro Fantoni, Marco Miglietta , il Baritono: Sergio Bologna, il basso: Abramo Rosalen, Viola: Chiara Morandi all’organo: Silvia Gasperini. La Santa Messa e il Requiem, che si svolgeranno all’interno della Villa Museo Puccini saranno fruibili dal ledwall collocato sul piazzale Belvedere. Alle ore 12.30 la proiezione presso l’Auditorium Simonetta Puccini della mitica pellicola di Sandro Bolchi lo sceneggiato televisivo in cinque puntate del 1973, dedicato alla vita del compositore e che ha come protagonista, uno straordinario Alberto Lionello; per poi spostarsi nel pomeriggio nella Chiesa di San Giuseppe dove sarà eseguita la "Messa a quattro voci" di Giacomo Puccini composizione comunemente conosciuta come "Messa di Gloria", scritta nel 1880 dal ventiduenne Puccini e composta come tesi di laurea per l'Istituto Musicale Pacini di Lucca. Interpreti di questa spirituale partitura l’Orchestra del Teatro Nazionale di Tirana e il Coro del Festival Puccini diretti dal Maestro Toufic Maatouk, solisti Raffaele Abete (tenore) e Armando Likaj (baritono) . La celebrazione prosegue poi la sera con un intenso programma organizzato dalla Fondazione Simonetta Puccini e che prevede nell’Auditorium Simonetta Puccini (ore 20.15) la proiezione del documentario Giacomo Puccini I paesaggi dell’anima; alle ore 21.15 la diretta del concerto dal Teatro alla Scala Giacomo Puccini 1924-2024 ore 23.00 la proiezione del documentario Il codice Puccini. Per l’intera giornata del 29 novembre il piazzale Belvedere sarà animato dalla musica del Maestro filodiffusa e sarà possibile rendere omaggio alla tomba del Maestro nella Cappella della Villa Museo ad ingresso libero.