
La violenza contro le donne si combatte con azioni concrete, come quella appena avviata da Giuseppe Sardu, presidente di Acque, azienda che gestisce l’acquedotto la fognatura e la deposizione nella zona del Basso Valdarno, per circa 800mila cittadini. Sardu ha deciso di devolvere la parte fissa del suo compenso, circa duemila euro al mese, ad associazioni impegnate su questo fronte. Sì tratta di "365 giorni al femminile", da tempo attiva a Montecatini, alla Casa della donna di Pisa, e al Centro aiuto donna Lilith di Empoli. Sardu spiega i motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione. "Stiamo assistendo a una terribile escalation della violenza di genere – spiega il responsabile della società che ha sede legale a Empoli e amministrativa a Ospedaletto, in provincia di Pisa – come dimostrano gli ultimi fatti avvenuti a Castelfiorentino. I centri antiviolenza devono affrontare problemi di vario genere, ogni giorno, per aiutare le vittime che si rivolgono a loro. Hanno bisogno di trovare appartamenti e abitazioni lontani dal pericolo, dove ospitare le donne in fuga dai loro carnefici. Spesso, le vittime di queste violenze non hanno più nulla, se non gli abiti indossati in quel momento. Servono biancheria intima e altri oggetti di prima necessità. E i soldi sono essenziali".
Acque e le tre associazioni collaborano insieme già da diverso tempo. "I tre centri antiviolenza – conferma Sardu – hanno partecipato al nostro progetto Smuovere le Acque, dove il personale dell’azienda ha ricevuto una formazione adeguata al contrasto del fenomeno, che può svilupparsi anche nei tessuti familiari. Il rapporto con queste associazioni è assai importante per noi e ogni anno eroghiamo un contributo", Sardu però ha voluto essere in prima fila nel contrasto alla violenza di genere. "Gli ultimi fatti mi hanno davvero scosso – conclude Sardu – Servono aiuti concreti e immediati per fronteggiare il problema, su questo non si discute".
Daniele Bernardini