ORLANDO PACCHIANI
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Professionisti e amatori sul sagrato La ricetta vincente del Bruscello

Coristi, ballerini e figuranti per narrare la storia di Poliziano alla corte dei Medici tra Firenze e Montepulciano

Professionisti e amatori sul sagrato La ricetta vincente del Bruscello

di Orlando Pacchiani

Oltre duecento protagonisti non professionisti tra coristi, solisti, ballerini e figuranti, la spettacolare ambientazione sul sagrato del Duomo di Montepulciano, un nuovo direttore d’orchestra, il giovane Ymar Caguing.

Il Bruscello di Montepulciano celebra per quattro giorni, da ieri sera e fino a martedì 15 in piazza Grande, la sua grande festa popolare, ricordando per questa occasione la vita del letterato rinascimentale Agnolo Ambrogini detto Il Poliziano e il suo approdo alla corte dei Medici.

"Da una parte abbiamo una delle figure centrali del Rinascimento toscano e italiano, dall’altra una personalità talmente importante per la nostra città, a cui è stato appunto dato l’appellativo di Poliziano. In questo connubio tra Firenze e Montepulciano, il Bruscello diventa così elemento di fondamentale valore culturale", commenta Marco Giannotti, presidente della Compagnia popolare del Bruscello poliziano.

La direzione artistica è di Franco Romani, la scrittura del libretto è stata affidata a Chiara Protasi e Irene Tofanini, bruscellanti fin da giovanissime. La regia è di Marco Mosconi, la coreografia di Maria Stella Poggioni, con i giovani componenti della scuola di danza ’Ecole de Ballet’. Un impegno corale "per uno spettacolo che rappresenterà degnamente la storia della nostra compagnia popolare e di tutta la città di Montepulciano", aggiunge Giannotti. La rappresentazione si articola su tre scene e parte a Firenze dal matrimonio tra Lorenzo de’ Medici e Clarice Orsini per arrivare all’ascesa al potere di Lorenzo il Magnifico, raccontando le vicende del Poliziano tra Montepulciano e Firenze, alla corte dei Medici.

"L’impegno del Bruscello è molto diverso da ciò che si insegna al conservatorio o in accademia – spiega il nuovo direttore Ymar Caguing –, perché qui c’è una compagnia popolare eterogenea, formata sia da persone che hanno studiato il canto o uno strumento musicale, e che quindi leggono tranquillamente uno spartito, sia da persone che fanno tutt’altro tipo di lavoro e sono degli amatori della musica". È questa alla fine la ricetta vincente del Bruscello, questa appassionata partecipazione popolare che rende sempre vivo e attuale l’appuntamento con una nuova edizione della manifestazione. "Ciò che mi ha lasciato piacevolmente colpito è l’amore e l’impegno che tutti i bruscellanti dedicano per la riuscita dello spettacolo", aggiunge ancora il direttore Caguing.

Una tradizione che risale all’800, con i cantastorie che narravano in musica le gesta dei personaggi delle campagne o dei paesi in occasione delle feste popolari. Nel 1939 la rinascita vera e propria, con l’allestimento della ’Pia de’ Tolomei’ proprio nel palcoscenico naturale di piazza Grande.

Ieri sera la prima rappresentazione, baciata da grande partecipazione e successo. Si replica ogni sera, fino a martedì, alle 21,30.