Perugia, la Pet-Tac è guasta. I pazienti emigrano a Foligno

Acquistata una nuova macchina ma è ferma da sei mesi negli scatoloni

Perugia, la Pet-Tac è guasta. I pazienti emigrano a Foligno

Perugia, la Pet-Tac è guasta. I pazienti emigrano a Foligno

Si era fermata più volte negli ultimi mesi e alla fine dopo 19 anni di ‘onorata’ carriera, la Pet-Tac dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, si è rotta del tutto. Un macchinario importantissimo per i malati oncologici, l’unico strumento del genere nel capoluogo umbro (dove c’è l’ospedale più importante della regione) che però non funziona più: il pezzo da cambiare è introvabile, l’Azienda sanitaria ha provato anche all’estero, ma niente, non resta che rottamarla. Una storia tipica italiana fatta di ritardi, burocrazia e disorganizzazione. Già, perché è qualche anno che viene portato avanti il progetto di spostare il macchinario dal blocco F del ‘piano - 2’ al -1 della Medicina nucleare, ma nessun direttore generale (e negli ultimi quattro anni ne sono cambiati tre) è riuscito a portarlo a termine.

Il nodo in verità fino a qualche tempo fa era quello delle risorse: dove trovare quei 2 milioni per comprare la nuova PetTac? Alle fine i soldi sono spuntati fuori dal Pnrr e ad aprile scorso è stata acquistato il macchinario di ultima generazione, ma da quasi sei mesi tutto è rimasto negli scatoloni. I lavori al ‘piano – 1’ infatti, non sono stati mai avviati. Pochi giorni fa la presidente della Regione, Donatella Tesei, in seguito alla rottura dello strumento e del grande eco che ha avuto il caso, ha inviato in ospedale l’assessore alla Sanità, Luca Coletto e il direttore regionale Massimo d’Angelo per un sopralluogo e per avere notizie di prima mano: a quanto pare i lavori partiranno al più presto e a fine gennaio il macchinario dovrebbe entrare in azione nel nuovo locale.

Nel frattempo però i pazienti sono costretti ad andare a Foligno, dove c’è una Pet-Tac nuova di zecca: un viaggio della speranza di quaranta chilometri. E chi non riesce ad andare da solo o con un familiare, si rivolge ai volontari che come sempre in questi casi ci mettono una pezza.

A farsi avanti gli Amici della radioterapia dell’Umbria (Aronc), che accompagnerà i pazienti a Foligno, ma che non esita anche a ricordare che, in occasione di una recente conferenza stampa, svoltasi a Palazzo Donini, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e l’assessore alla Sanità dell’Umbria, Luca Coletto assicurarono "la massima attenzione nei confronti dei pazienti fragili, garantendo loro che gli ospedali dell’Umbria sono in grado di assicurare la migliore assistenza, grazie alla professionalità del personale sanitario e alto grado di tecnologia delle apparecchiature". La presidente Tesei – ricorda Aronc - in quella occasione lanciò un monito: "Mai più viaggi della speranza per i pazienti umbri". Per fortuna...

Michele Nucci