MARINA DI PISA (Pisa)
Sono cominciati i lavori di somma urgenza disposti dalla Regione Toscana per ripristinare le dighe danneggiate dalla mareggiata. "Le condizioni meteo - ha detto il governatore toscano, Eugenio Giani durante un sopralluogo - hanno permesso di cominciare i lavori. L’intervento è costato 1 milione 450.000 euro. Collocheremo circa 15.000 tonnellate di massi nei punti scoperti delle dighe". L’operazione strutturale per ridisegnare e rafforzare le protezioni, ha poi spiegato Giani, "costerà 5 milioni di euro". Le operazioni di posizionamento delle scogliere sono svolte da una motonave che andrà a "rifiorire" le celle 1, 2, 3 e 4 in corrispondenza del tratto tra via Crosio e piazza delle Baleari. "La manutenzione costante – ha precisato Giani -, del demanio marittimo è a carico del Comune, noi, come Regione, dovremmo solo fare le nuove opere di difesa del suolo, che discrezionalmente scegliamo dove fare. In ogni caso, abbiamo mantenuto la promessa" taglia corto il governatore che vuole comunque mantenere alto lo spirito di collaborazione.
Immediata la replica del sindaco di Pisa, Michele Conti: "Siamo molto soddisfatti – ha commentato -. Questo intervento in somma urgenza, come chiedevamo fin dalla prima mareggiata di inizio novembre, sta prendendo forma con l’attività di messa in mare dei massi per la chiusura delle dighe emerse. Ci auguriamo – ha aggiunto Conti -, che la Regione riesca a chiudere tutti quei varchi che ci sono nelle dighe sia di quelle emerse che di quelle sommerse". Sul rimpallo delle competenze, Conti precisa: "Noi abbiamo il demanio marittimo nei punti come Tirrenia, dove, come gli altri comuni marini ci occupiamo delle concessioni. I lavori che facciamo sulle opere di difesa idraulica a Marina di Pisa, i sassini, vengono svolti tramite stesura della ghiaia da una ditta con cui abbiamo un accordo quadro di tre anni con soldi che ci dà la Regione. Queste perché – conclude Conti -, la Regione tramite il suo braccio operativo che è il genio civile, arrivava in ritardo sui lavori. Quindi per evitare di avere le ruspe d’estate, anticipiamo i lavori ad aprile. E’ la prova che la competenza spetta alla Regione".