L’omaggio di Firenze a Mandela: "Il suo messaggio attualissimo"

A dieci anni dalla morte del leader anti apartheid, la commemorazione nel palazzetto che porta il suo nome. Il presidente del Forum, Massimo Gramigni: "Siamo gli unici fuori dal Sud Africa ad avere questo onore".

Mandela Forum, un nome insolito per un palasport. Balza subito all’occhio di chi arriva a Firenze per assistere a un concerto o a un evento sportivo. Ma ormai è nella storia della citta. Oggi è in programma la cerimonia solenne per ricordare il leader anti apartheid sudafricano a 10 anni dalla morte. Alle 8.30, il sindaco Dario Nardella riunirà la giunta proprio al Mandela Forum.

Un giorno importante...

"A mezzogiorno – risponde il presidente dell’associazione Nelson Mandela Forum, Massimo Gramigni– l’omaggio davanti alla riproduzione della cella di Madiba, all’ingresso del Mandela, in piazza Enrico Berlinguer, aperto a tutti. Presenterà Carletto Nicoletti e il coro Sesto in Canto eseguirà brani della tradizione sudafricana e afroamericana. Patrizia Mazzoni leggerà una lettera che Mandela mandò a Ginevra nel novembre 2003 ma che è attualissima in questo momento con il violento conflitto in Medio Oriente. Porterà la sua testimonianza Giuliana Masini, missionaria fiorentina in Sudafrica dal 1986 al 2011. Interverranno il governatore toscano Eugenio Giani, Daniela Mori, presidente del Comitato di sorveglianza di Unicoop Firenze e presidente della Fondazione Il cuore si scioglie, e l’ambasciatore del Sudafrica a Roma Nosipho Nausca Jean Ngcaba. Alla fine ci prenderemo tutti per mano intorno alla cella, mentre il coro riprenderà a cantare".

Come nasce la scelta del nome di Mandela per un palazzetto?

"Grazie a un accordo col Nelson Mandela Foundation a novembrel 2004, siamo stati l’unico posto a chiamarsi così fuori dal Sud Africa. Ci siamo assunti questa grande responsabilità che portiamo avanti con un lavoro di coerenza ogni giorno".

Perché battezzare l’impianto fiorentino col nome del leader sudafricano?

"La scelta sottolinea i due principali valori che ci ha lasciato Mandela: il colore della pelle non può dividere uomo, e un uomo non deve mai essere schiavo di un suo simile".

Oggi per Firenze è un giorno speciale: si celebrano i 10 anni dalla morte di Mandela.

"Lo ricorderemo in nome della pace a partire da quella sua frase: È facile abbattere e distruggere. Gli eroi sono coloro che fanno la pace e costruiscono".

Quanto è importante riscoprire la figura e il messaggio di Mandela ai nostri giorni?

"Ha un valore immenso soprattutto in questo momento storico in cui gli uomini si fanno guerra e si uccidono tra di loro, sfruttano le risorse del pianeta comportandosi da predatori mammiferi, e in qualunque conflitto le prime a morire sono persone innocenti. Mandela, imprigionato per il suo colore della pelle, uscì dopo 27 anni portando tre messaggi: verità, riconciliazione e perdono, animato dalla volontà di un Sud Africa arcobaleno. Serva da lezione a ciascuno nel trovare la forza per raccogliere l’eredità di Mandela, nel dire basta, nel provare a fare la pace coi propri nemici, nel trovare una ragione di riconciliazione superiore ai propri egoismi".

Maurizio Costanzo